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Sabato 30 marzo i richiedenti asilo di Alba e Bra aprono le porte per una cena dal mondo

Sabato 30 marzo i richiedenti asilo di Alba e Bra aprono le porte per una cena dal mondo

La zuppa egusi fatta con il pesce, riso con stufato, platano fritto con fagioli. Sono alcuni dei piatti preparati dai richiedenti asilo di Alba e Bra ai loro ospiti (tra cui la vicesindaco di Alba, Elena Di Liddo) per il primo appuntamento lo scorso febbraio di «Indovina chi viene a cena?». Ora sono aperte le prenotazioni alla prossima serata in programma sabato 30 marzo, mentre quelle successive si terranno il 27 aprile e il 25 maggio. È prevista una condivisione della spesa. Per partecipare basta contattate il numero 338/6680814

E’ arrivato anche ad Alba, città che da anni grazie a diverse realtà locali cerca di mettere in atto la “buona accoglienza” e capitale di un territorio che ha fatto della gastronomia e della condivisione della tavola i suoi tratti distintivi, il progetto nazionale lanciato dalla Rete Italiana di Cultura Popolaredove il concetto di integrazione passa attraverso quello di convivialità e il cibo diventa strumento per avvicinare culture diverse.

Con “Indovina chi viene a cena?” ad aprire le porte di casa per abbattere pregiudizi e diffidenze questa volta sono i richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale di Alba e Bra con un calendario di cene dal mondo, ogni ultimo sabato del mese. I loro invitati? Chiunque abbia voglia di aderire. A cucinare ed accoglierli nei loro alloggi di Alba e Bra saranno i ragazzi ospiti della Cooperativa sociale Alice, nel contesto dei progetti Cas e Sprar, con il patrocinio del comune di Alba. Dove si svolgerà la cena e se il cibo che assaggeranno gli ospiti sarà nigeriano, pakistano, afghano, maliano… verrà rivelato ai partecipanti solo il giorno dell’evento.

La cooperativa – dicono dalla Alice – si occupa di accoglienza dal 2014. Abbiamo scelto la formula dei piccoli numeri, dell’integrazione con la comunità, dell’accompagnamento verso l’autonomia. Questo progetto incarna perfettamente questo spirito. Aprire le porte, condividere una cena, conoscere l’altro, scoprire che non è poi così diverso da noi”.

“Indovina chi viene a cena?” è un’iniziativa che sovverte l’idea di ospitalità aprendo le case degli “altri”. Non è un progetto gastronomico, ma di relazione, in cui il cibo è il mezzo che permette di abbattere barriere culturali e creare convivialità. Il progetto, ideato e realizzato con Fondazione CRT, è nato dal basso grazie all’incontro fra la Rete Italiana di Cultura Popolare e alcune famiglie di nuovi cittadini che hanno sentito la voglia di aprirsi alla condivisione. Ciò che offrono è una cena speciale, familiare, pensata per chi mantiene viva in sé la curiosità dell’incontro. Questa semplice esperienza di prossimità abbatte quel muro di diffidenza creato dalla non conoscenza, dalla paura di una cultura diversa.

Dal 2012 il progetto è diventato permanente, prevedendo una programmazione annuale e sviluppandosi in maniera diffusa sul territorio regionale e nazionale, con una partecipazione di circa 4.000 persone e l’adesione di oltre 120 famiglie. Oggi “Indovina chi viene a cena?” è una realtà che coinvolge circa 90 comuni italiani, anche grazie a diverse organizzazioni locali hanno aderito alla rete. Sui social lo si trova seguendo gli hashtag #RICP e #IndovinaIT

Per maggiori informazioni:

https://www.reteitalianaculturapopolare.org/indovina-chi-viene-a-cena.html

https://www.coopalice.net

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