«Sulla Bra-Cherasco occorre completare la risistemazione»

3 milioni di euro per intervenire sulle strade braidesi

BRA Il completamento della messa in sicurezza di tutto il percorso Bra-Cherasco, con l’ampliamento del sottopasso ferroviario, e la messa in sicurezza dell’intero tratto che conduce al centro abitato di Bra, con la realizzazione di una rotonda. Sono questi i tasselli mancanti – a detta dell’ingegnere Giancarlo Scarzello, imprenditore locale e anima del Comitato per l’allargamento della Sp 661 – per mettere la parola fine a un’opera attesa da anni.
Spiega l’imprenditore: «È difficile comprendere perché il sindaco di Cherasco abbia privilegiato il grande intervento su salita Bergoglio, che certamente migliora la viabilità della strada ma non risolve il problema dell’imbocco della strettoia, rimasto delle stesse dimensioni ante intervento». E aggiunge: «I capitali impiegati in quell’opera avrebbero consentito di completare tutta la messa in sicurezza dell’arteria provinciale 661 nel tratto Bra-Cherasco».
A qualche mese dalla conclusione dei lavori di messa in sicurezza di un primo tratto della provinciale tra Bra e Cherasco, il comitato desidera ringraziare il prefetto della provincia di Cuneo per aver accolto le istanze e le sollecitazioni delle aziende e dei residenti, l’ingegnere Claudio Trincianti di Scr Piemonte (responsabile del procedimento di appalto), il progettista dell’opera ingegner Giuseppe Giamello (capo ufficio tecnico della Provincia di Cuneo), la società Sam Spa per la qualità del lavoro svolto, il sindaco Bruna Sibille e l’ex assessore provinciale alla viabilità Giovanni Negro – per l’impulso dato all’avvio del procedimento che, finalmente, dopo sedici anni e numerose segnalazioni a enti e istituzioni, ha portato a vedere qualcosa di fatto per la messa in sicurezza di una strada molto pericolosa, teatro di numerosi gravi incidenti anche mortali, di cui tre solo negli ultimi quattro anni.
Conclude Scarzello: «L’auspicio è che il completamento della messa in sicurezza della provinciale 661, nel tratto tra Bra e Cherasco, non rimanga opera incompiuta: non si vuole neppure immaginare che ci debba essere la perdita di altre vite umane per trovare lo stimolo alla risoluzione definitiva del problema».
Valter Manzone

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