Con Paolo Tibaldi scopriamo il significato del modo di dire piemontese “Fòȓa ‘d tuva”

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Fòȓa ‘d tuva: Maggiorenne; fuori dalla tutela

Da Màrs a Avrì i-i è pòch da dì (da Marzo ad Aprile, c’è poco da dire), recita un noto proverbio meteorologico primaverile. E se c’è poco da dire per il meteo, c’è molto da dire su altro.

Oggi, infatti, non vi è un solo vocabolo, bensì un sistema che ha il suo significato ben preciso solo se pronunciato nella sua interezza. Ma andiamo con ordine: sapete quando si dice ȓa blëssa dȓ’aso, traducibile come la bellezza dell’asino? È noto che si utilizzi questo modo di dire per sottointendere che una persona piuttosto giovane, sia maschio o femmina, è bella in modo ovvio. Sarà, forse, la vecchiaia a torcere il suo aspetto. Ma chi ha detto che l’asino debba avere un bell’aspetto, tanto da essere paragonato ad un giovane?

La curiosità è che vi è stata una deviazione assonante dalla Francia al Piemonte, questa volta dobbiamo ammetterlo; tra i modi di dire dei nostri cugini transalpini vi è la beauté de l’age – la bellezza dell’età -. Ecco dunque da dove arriva la nostra così strana bellezza dell’asino: un age un po’ storpiato o, meglio, reinterpretato.

Una decina di giorni fa, mi sono trovato ad un incontro culturale dove un relatore sosteneva che, defunti alcuni ottuagenari, depositari della lingua piemontese, anch’esso terminerà. Non ci credo, non crediamoci. Ecco perché la parola di oggi tira in ballo i giovani, magari coloro che sono appena diventati maggiorenni, i cosiddetti fòȓa ëd tuva (fòȓa = fuori) (tuva = tutela). Dal 1975, può dirsi tale dal giorno del diciottesimo compleanno; prima di quell’anno, si era maggiorenni a ventuno anni. Certamente molti lettori ne sanno qualcosa.

Una delle innumerevoli belle dimostrazioni sulla continuazione della lingua piemontese, tra l’altro già in fase di “recupero”, consiste proprio nel fatto che vi è un gruppo musicale roerino, precisamente di Magliano Alfieri, composto da cinque giovani che si occupano di musica folk e popolare anche in lingua piemontese. Volete sapere il nome? Come la parola di oggi: Ij fòȓa ‘d tuva!

Paolo Tibaldi

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