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Rinascono le cantine sabaude del castello di Govone

Rinascono le cantine sabaude del castello di Govone

GOVONE Prenderà vita il progetto per il restauro e la riqualificazione delle cantine reali del castello sabaudo, sito Unesco dal 1997. L’iter per ridare vita ai sotterranei era iniziato nel 2015 e ora il grande sogno si avvererà. La spesa prevista è di 1 milione e 850mila euro e sarà coperta in gran parte da fondi europei (1 milione e 500mila euro). Gli altri 350mila euro arriveranno da fondazioni bancarie (100mila da Cassa di risparmio di Cuneo, Cassa di risparmio di Torino e Compagnia di San Paolo) e da altri canali (50mila).

Afferma il sindaco Giampiero Novara: «Se Govone potrà dare nuova linfa ai sotterranei, rendendo il sito ulteriormente appetibile ai turisti e risanando e consolidando le fondamenta del castello, è grazie a chi si è speso molto per l’effettiva realizzazione del progetto. Ringrazio l’assessore regionale Antonella Parigi, i presidenti della fondazione Cassa di risparmio di Cuneo Giandomenico Genta, della fondazione Cassa di risparmio di Torino Giovanni Quaglia e della Compagnia di San Paolo Francesco Profumo, il progettista Aldo Baldo, la consulente Monica Chiabrando e la restauratrice Maria Concetta Capua».

Il progetto definitivo per ripristinare le cantine è già stato approvato: ora si attende quello esecutivo. L’inizio dei lavori è previsto in autunno, la conclusione entro il 2021. Non si tratterà di un semplice museo, come spiega Novara: «A restauro terminato le cantine saranno collegate con le scuderie, il parco e il percorso di visite e ospiteranno un’accademia del territorio per immergersi nella cultura del vino. Sarà un percorso sensoriale e una vetrina dei produttori locali, che porterà beneficio a un territorio vasto, ai commercianti e alle strutture del paese».

L’idea, nata da una proposta avanzata dall’associazione Le terre dei Savoia e dall’Associazione dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato con 9 Comuni limitrofi, procederà di pari passo con l’importante intervento di consolidamento dei muri perimetrali, reso possibile grazie a un finanziamento di 300mila euro del Ministero dei beni culturali.

Francesca Gerbi

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