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Risorti con Cristo, pensiamo alle cose di lassù

PENSIERO PER DOMENICA – PASQUA DI RISURREZIONE – 21 APRILE

Ci sono eventi sempre presenti sullo sfondo e ogni tanto arrivano ad occupare la scena. È il caso della risurrezione di Gesù: l’evento che ha avviato l’avventura della fede cristiana, che guida la nostra lettura e interpretazione dei testi biblici, che dà senso alla nostra vita. A Pasqua siamo chiamati a riflettere su questo evento. Nelle domeniche del tempo pasquale ci faranno da guida gli Atti degli Apostoli: appoggiamo la nostra fede nella risurrezione non sul Vecchio, ma sul Nuovo Israele, sulla comunità nata dalla Pasqua.

Il momento della risurrezione è avvolto nel mistero: nessuno era presente nell’istante in cui Gesù si è risvegliato dal sonno della morte; nessuno l’ha visto uscire dal sepolcro. I Vangeli di Pasqua raccontano, con particolari diversi, la scoperta del sepolcro vuoto, le apparizioni del Risorto e la fede dei discepoli. Il racconto di Giovanni (20,1-9) è ricco di particolari: ci narra di Maria di Magdala che «si recò al sepolcro mentre era ancora buio». È lei che, trovatolo vuoto corre a dare l’allarme ai discepoli, provocando la corsa al sepolcro di Pietro e del discepolo che Gesù amava. Dopo il loro ritorno a casa, lei «stava presso il sepolcro, fuori, piangendo»: al dolore per la morte di Gesù, si aggiungeva anche quello per la sparizione del suo cadavere: la disperazione di non avere più nemmeno un cadavere su cui piangere! Nei Vangeli, è la sola che piange per Gesù! Anche per questo, sarà lei la prima a beneficiare della visione del Risorto.

Risorti con Cristo, pensiamo alle cose di lassù
La risurrezione di Cristo, da miniatura fiorentina del XV secolo (Firenze, Biblioteca Laurenziana).

La fede nella risurrezione avvia una catena di testimonianze. Il racconto di Giovanni è lapidario: «e vide e credette». In realtà, anche per i discepoli, questo è stato il punto di arrivo di un cammino. Non si crede al Risorto all’improvviso: dai Vangeli sappiamo che saranno necessari parecchi incontri con Lui: Gesù dovrà fermarsi, mangiare con loro, parlare, spiegare le Scritture, per aprire loro la mente. La fede nasce nel cuore e cresce come un tenero germoglio. Poi i discepoli avvieranno quella catena che è giunta fino a noi, perché chi ha sperimentato Gesù sente la necessità di raccontarlo.

La fede nella risurrezione cambia la vita. Le letture di oggi ci offrono due anticipazioni del cambiamento che può avvenire in noi per effetto della risurrezione di Cristo. La prima è pronunciata da Pietro: «Chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati» (At 10,43); la seconda è l’indicazione di Paolo rivolta ai Colossesi: «Fratelli, se siete risorti con Cristo… rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra».

Lidia e Battista Galvagno

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