La mostra Espressioni duali a La Morra

La mostra Espressioni duali a La Morra 2

LA MORRA Sarà inaugurata domenica 12 maggio alle 12 nella cantina comunale di La Morra in via Carlo Alberto 2 la mostra collettiva di Giorgio Gallo e Ivana Allasia dal titolo Espressioni duali, tratti e immagini. La mostra resterà aperta fino al 24 maggio con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30 sabato e domenica 10 alle 18.30.

La mostra Espressioni duali a La Morra 1

Giorgio Gallo, amante della natura e della fotografia, vuole rappresentare ciò che ci circonda con una visione particolare, quasi intima, attraverso scatti colti ma anche cercati, scatti semplici che non celano verità irraggiungibili e ci ricordano che le cose, le persone, i sogni esistono solo attraverso la nostra capacità di far volare lo sguardo e il cuore nella giusta direzione. Sempre alla ricerca di nuove Espressioni, prosegue la sua opera cogliendo con tecniche fotografiche diverse, per trasformare i suoi lavori in nuovi spazi di colori, sensazioni, visioni, agendo sulla miscelazione cromatica, sul movimento, sulla elaborazione pittorica delle opere.

La mostra Espressioni duali a La Morra 2

Ivana Allasia, appassionata di fotografica, tramandata da generazioni, è sempre alla ricerca di nuove sensazioni da interpretare. Da qui il desiderio di cercare e trovare tecniche nuove per esprimere l’attimo in cui la sensazione si trasforma in atto pittorico determinato dall’ispirazione del momento. Volgendo lo sguardo intorno si colgono luci, colori, forme e varie manifestazioni della natura e non solo. Fotografia, pittura, trasformazione, questo è quanto emerge dalle sue immagini: un cambiamento di arti diverse che si intersecano per suscitare interesse ed emozioni.

«Secondo una recente ricerca, che ha preso come esempio la Tate gallery di Londra – spiega Francesco Bennardo, docente e curatore – i visitatori di un museo osserverebbero in media ogni quadro per soli otto secondi; un lasso di tempo sicuramente troppo breve per ammirare un’opera ed immedesimarsi in essa, che diventa ancor più esiguo se le opere in questione non intendono (soltanto) mostrare l’immediatezza del mondo sensibile ma anche indurre lo spettatore a una riflessione introspettiva. È questo il caso dei lavori di Giorgio Gallo e Ivana Allasia, protagonisti della mostra Espressioni duali. Di estremo interesse sono le tecniche utilizzate dai due artisti, un sapiente mix di classicità e modernità. Gallo utilizza il “pittorialismo fotografico”: realizza cioè diversi scatti con vari stili e li elabora digitalmente tramite l’ausilio del “pennello virtuale”. Le immagini di Gallo sono adamantine, sembrano rappresentare un mondo in cui i nessi spazio-temporali si affievoliscono fin quasi a sciogliersi vicendevolmente. Lontano dalla tradizionale “messa a fuoco” fotografica, egli sembra voler esprimere, attraverso immagini offuscate ed insolite distorsioni, l’inafferrabilità della vita, effimera, impalpabile, a tratti incomprensibile, ma sempre colma di sfaccettature e colori. Le sue opere hanno un’impronta impressionista, le rapide pennellate, i piccoli tocchi di luce, che poi passa all’arte astratta più spinta, il loro titolo assurge a subitanea chiave di lettura che consente allo spettatore di cominciare l’analisi del soggetto.

Allasia invece si serve della fotopittura: ci mostra quindi immagini digitali basate su foto realizzate da lei stessa, di cui ne ha poi dipinto i rilievi con colori acrilici per evidenziare gli aspetti più comunicativi e struggenti. I soggetti, spesso paesaggistico-naturalistici, con una particolare predilezione verso i fiori, rispecchiano il carattere schietto e solare dell’artista; la sua opera è un baluardo in difesa del bello e del fragile, quasi un monito a non disperdere tutto ciò che di positivo ci circonda.

Come si può facilmente evincere da quanto detto finora, – conclude Bennardio, – tra i due autori ci sono degli aspetti comuni, che costituiranno il trait d’union tra i due artisti all’interno della mostra. Con loro, il mezzo fotografico sperimenta esperienze variegate e si appropria della pittura e dei suoi strumenti per plasmare tele in grado di oltrepassare la semplice trascrizione della realtà così come appare di fronte all’obiettivo».

Bruna Bonino

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