Sei ragazzi albesi fanno affari d’oro con le criptovalute

Young platform è una startup fondata nel 2018, che ora vale già ben 8,5 milioni di euro

ALBA Da una valutazione di 2,5 milioni di euro a 8,5 milioni, dal primo prodotto lanciato sul mercato a una campagna di crowdfunding ai nastri di partenza, dalla provincia di Cuneo a Londra: in poco più di un anno, sei ventenni possono passare dallo status di studenti al primo anno della facoltà di informatica a imprenditori in un universo digitale dalle grandi prospettive.

Sei ragazzi albesi fanno affari d’oro con le criptovalute
Il gruppo della Young platform in pochi mesi è cresciuto dai sei fondatori ai quindici membri attuali.

È Young platform, la startup fondata nel 2018 da sei ragazzi della provincia di Cuneo, diventati amici sui banchi dell’istituto Vallauri di Fossano, per poi proseguire il loro percorso all’Università di Torino. Quattro sono albesi: Andrea Ferrero, Samuele Raimondo, Alexandru Stefan Gheban e Daniele Rinaldi. Marco Ciarmoli è invece di Sommariva Bosco e Andrea Carollo di Fossano. Al gruppo si è poi aggiunto Alessio Abrate di Cherasco. Come aveva anticipato lo scorso settembre a Gazzetta Andrea Ferrero, Ceo e amministratore unico della società: «Young sarà una piattaforma per la compravendita di più di 80 tipologie di criptovalute, come Bitcoin e Ethereum, in modo sicuro, veloce e semplice, con le commissioni più basse sul mercato e accedendo da carta di credito o conto bancario». Obiettivo? Rendere il mondo delle monete digitali accessibile a tutti. Una rivoluzione rispetto alle piattaforme già disponibili, complesse e con commissioni alte, per questo lontane dal grande pubblico, malgrado la curiosità crescente verso il settore.

Il progetto è stato sviluppato con il supporto dell’Incubatore del Politecnico di Torino, che rimane la sede operativa della società. Ma in meno di dodici mesi, in attesa del lancio di Young platform, la startup non ha smesso di crescere. Prima di tutto, è stato lanciato sul mercato il primo prodotto: l’applicazione Stepdrop, scaricabile gratuitamente sul cellulare.

Un’intuizione con uno scopo mirato, come spiega Samuele Rinaldi, chief technology officer della società: «Ci serviva un modo per formare una community di partenza, acquisendo futuri clienti. Da qui l’idea di Stepdrop, che permette all’utente di guadagnare criptovalute camminando: scaricando l’applicazione sul proprio telefono, per ogni passo compiuto durante la giornata viene rilasciata una piccola quantità di Young, la nostra moneta ufficiale. Gli utenti possono così raccogliere un piccolo fondo d’investimento, che potranno poi convertire in criptovalute quando la piattaforma di compravendita sarà lanciata».

In quattro mesi, l’applicazione è stata scaricata da più di 50mila persone, «soprattutto giovani tra i 25 e i 35 anni, incuriositi dal mondo delle criptovalute». Nel frattempo, il gruppo è cresciuto dai sei fondatori ai 15 membri attuali, sempre con un’età media bassa. Oltre alla sede di Torino e a quella in Estonia, necessaria per avere la copertura legislativa, Young ha trovato casa nel Level 39 di Londra, cuore mondiale delle startup della tecnofinanza. In sei mesi, sono stati portati a termine con successo due aumenti di capitale, con l’ingresso di quattro investitori dell’Albese: Francesco e Lorenzo Cordero, seguiti da Matteo Sebaste e Lorenzo Cavallotto. A giugno, verrà lanciato l’ultimo aumento di capitale da più di mezzo milione, con una nuova metodologia: «Una campagna di crowdfunding sulla piattaforma inglese Seedrs: chiunque potrà investire in Young, anche solo con 20 o 50 euro», spiega Samuele.

La scelta di appoggiarsi a una piattaforma inglese non è casuale: «Dopo l’Italia, sarà la volta del mercato inglese, per poi puntare dritto al resto d’Europa, con il supporto delle tante persone che hanno dimostrato di credere nella nostra realtà».

Francesca Pinaffo

Banner Gazzetta d'Alba