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Derubavano rappresentanti di gioielli, sgominata banda attiva nel cuneese

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CUNEO Iniziato a Cuneo il processo a carico del torinese Antonio Defeudis: l’imputato, comparso di fronte al pubblico ministero, Carla Longo, dovrà rispondere dell’accusa di furto aggravato. L’uomo sarebbe secondo gli inquirenti, l’autore materiale di due colpi ai danni di rappresentanti di ditte produttrici di gioielli. Gli episodi contestati risalgono a tre anni fa e l’imputato non avrebbe agito da solo ma assieme ad alcuni sodali, secondo i magistrati, una vera e propria “banda” (gli altri componenti sono già stati processati a Torino) specializzata in questo genere di furti.

Il primo episodio noto risale al gennaio 2016 e ha per “teatro” la città di Savigliano: qui un rappresentante proveniente da Vicenza si ferma in un ristorante, pranza e, uscito fuori, si accorge che la sua auto (con cassaforte annessa, ricavata nel bagagliaio, contenente un revolver regolarmente detenuto e 300mila euro in preziosi) è sparita. La denuncia è immediata il ritrovamento anche ma, piccolo dettaglio, il veicolo è stato “alleggerito” del contenuto.

L’identificazione grazie a un operaio che, mentre lavora in un cantiere, nota un’auto aggirarsi per il parcheggio dell’albergo dove il “corriere” ha pernottato la notte precedente e annota la targa trasmessa poi alle forze dell’ordine. Un colpo analogo, avvenuto fuori dal casinò di Sanremo, è il 22 febbraio, la vittima un altro rappresentante (il bersaglio ancora un’auto portavalori) viene accreditato all’imputato assieme a un fallito furto a Firenze. Qui la “banda” aveva addirittura piazzato un GPS sotto il veicolo dell’ennesimo rappresentante che si è insospettito per aver visto sporgere il dispositivo dalla parte anteriore del veicolo.

Davide Gallesio 

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