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Gatta randagia presa a fucilate a Sanfré

SANFRÉ Raggiunta da tre proiettili di piombo sparati probabilmente da un’arma ad aria compressa, accade a Sanfré, vittima una gattina randagia ritrovata dai volontari della Lida sezione Alba-Bra nella residenziale via Beppe Fenoglio. La segnalazione ai volontari del gruppo di soccorso di Bra è stata inoltrata la scorsa settimana.

Gatta randagia presa a fucilate a Bandito
Uno dei piombini estratto dal veterinario

«Martedì ricevo una chiamata per un gatto che vaga visibilmente ammalato in un’area residenziale: raggiungo subito il luogo indicato ma del felino nessuna traccia. Dopo un’ora rientro a casa e il giorno dopo ricevo una nuova chiamata, la scena è la stessa ma questa volta decidiamo di installare una gabbia trappola e catturarla». Barbara Franchino racconta l’episodio partendo dal rinvenimento, l’animale, subito trasferito nell’ambulatorio veterinario per un intervento d’urgenza (un tumore alle orecchie ha richiesto un’approfondita pulizia con parziale interessamento dell’osso).

«La gattina è sopravvissuta all’intervento, la mia collega Nadia le ha rimosso manualmente circa 200 larve che avevano iniziato ad attaccarla». Mentre le operazioni procedono le pinzette impattano con un corpo duro sotto pelle, la volontaria lo estrae e constata che si tratta di un pallino di piombo. «Siamo ritornati in ambulatorio e le radiografie, cui il felino è stato sottoposto, ci hanno consentito di scorgere altri due piombini» prosegue la Franchino «uno è  stato rimosso, l’altro è incastrato fra le vertebre e l’estrazione al momento è stata esclusa». L’animale, secondo quanto hanno appreso i volontari Lida, attraverso colloqui con i residenti nell’area del ritrovamento, da tempo veniva allontanato per via del fetore che emanava e il timore di possibili malattie. «Posso capire il ribrezzo, certo non si sarebbe arrivati a tanto se qualcuno avesse aiutato la piccola prima: questa brutalità però ci lascia senza parole perché significa che qualcuno si è divertito a sparare per te volte su un animale sofferente».

L’arma usata secondo il parere dei veterinari sarebbe un fucile a colpo singolo. L’associazione sta attualmente valutando se ricorrere alla vie legali per denunciare gli avvenimenti.

Davide Gallesio

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