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Addio al quorum e alle liste esterne nei piccoli paesi?

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ELEZIONI Se la proposta di legge presentata la scorsa settimana da un gruppo di senatori del Pd verrà approvata, nei Comuni sotto i 3mila abitanti spariranno le liste forestiere e i candidati sindaci in corsa da soli potranno dormire sonni tranquilli, senza doversi preoccupare di raggiungere il quorum. Il disegno di legge (primo firmatario, il cuneese Mino Taricco) va a intervenire sull’articolo 71 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, quello che disciplina l’elezione del sindaco e del Consiglio comunale. La proposta prevede che, nei paesi sotto i 3mila abitanti, almeno i due terzi dei candidati siano residenti e che gli elettori residenti all’estero non siano conteggiati ai fini del quorum.

Il senatore Taricco eletto vicepresidente della Commissione per la semplificazione
Il senatore del Partito democratico Mino Taricco è il primo firmatario del disegno di legge.

 

Spiega Taricco: «Negli ultimi anni stanno emergendo, con sempre maggior frequenza, alcuni difetti della disciplina vigente, che richiedono una correzione normativa, soprattutto nei piccoli Comuni delle aree a minore densità abitativa e a maggior rischio di contrazione demografica». Prosegue il senatore del Partito democratico: «La prima stortura è il presentarsi con sempre maggiore frequenza, soprattutto nei piccoli Comuni, di candidati e liste che nulla hanno a che fare con quelle comunità. La seconda è generata dall’introduzione del voto degli italiani all’estero e dal significativo numero, nei piccoli centri, di cittadini residenti in altri Paesi, i quali, dal momento che per le elezioni comunali e regionali non è prevista nessuna forma di voto all’estero, dovrebbero far rientro in Italia per votare nel proprio Comune di iscrizione elettorale». Questi cittadini (che di fatto non voteranno mai per il sindaco del loro paese), sono però elettori a tutti gli effetti e il loro numero va a incidere sul raggiungimento del quorum. «Le proposte di modifica normativa mirano a dare una soluzione a questi problemi», afferma Taricco.

Quello delle liste forestiere è un fenomeno che si verifica ormai da anni nei piccoli centri di Langa e, quando ci sono due sole liste in corsa, quella esterna riesce comunque, anche con un pugno di voti, a piazzare i suoi rappresentanti in Consiglio comunale. Nel corso degli anni nei piccoli centri langaroli sono transitati (e a volte sono entrati in Municipio) i Verdi-verdi, Piemonte nazione d’Europa, Forza nuova, No Euro e altre compagini a volte legate a partiti nazionali, come Alleanza nazionale e il Movimento sociale, fino a CasaPound, in corsa quest’anno a Feisoglio.

Tra i sindaci ci sono opinioni diverse, ma in generale favorevoli alla proposta di Taricco. Biagina Cartosio, neo sindaco di Belvedere Langhe dopo un’elezione nella quale sono state presentate
due liste per timore del quorum, ha detto: «È giusto che i residenti all’estero non siano computati ai fini del raggiungimento del quorum, mentre sul fatto che due terzi dei candidati siano residenti ho delle riserve. In alcuni paesi, in questo modo, si rischia di non avere una lista: farne una a Belvedere è stato molto difficile». Luca Viglierchio è il sindaco di Murazzano, eletto con una sola lista per una manciata di punti: «Il fatto di avere oltre 220 residenti all’estero ha creato problemi. Il 75% dei murazzanesi mi ha votato, ma ho superato il quorum di soli 16 voti. È una legge da rivedere. Non conteggiare chi vive all’estero non è giusto perché ha diritto al voto, ma andrebbe cercata una formula alternativa. Sono d’accordo, invece, con l’aspetto che riguarda i due terzi dei residenti. Mi pare una percentuale corretta». Emilio Porro, sindaco di San Benedetto Belbo, paese dove sono state stilate due liste per ovviare al problema del quorum, ha dichiarato: «È una proposta di buon senso: semplificherebbe notevolmente la vita ai piccoli Comuni in caso di elezioni e dimostra un senso di attenzione verso i paesi con meno di 3mila abitanti». Il sindaco di Castiglione Tinella, Bruno Penna, nel 2015 ha visto presentare, nel suo paese, una lista di Forza Nuova: «In Consiglio hanno sempre deliberato a favore. Non erano lì
per mettere in difficoltà gli amministratori e in alcune occasioni, senza la loro presenza, il Consiglio non si sarebbe svolto a causa delle assenze».

Corrado Olocco, Debora Schellino 

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