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Processo per stalking: la figlia di Elena Ceste accetta le scuse e chiede una donazione all’ospedale pediatrico Meyer

Al Tribunale di Asti potrebbe andare parte dell’Alessandrino

Derubricata a molestie l’accusa di stalking a seguito della lettera di scuse da parte di Matilinda Gimelli, la 57enne pisana che per alcuni mesi aveva tempestato di messaggi e chiamate Elisa Buoninconti, la figlia appena maggiorenne di Elena Ceste vittima del marito Michele in un caso di cronaca nera tristemente noto. Durante la seconda udienza del processo a carico della donna, che aveva agito nei confronti della ragazza pare per indurla a riallacciare i contatti con il padre, attualmente detenuto ad Alghero (dove sta conseguendo una laurea in Economia e Commercio), il giudice Giorgio Morando ha deciso di tenere in considerazione la lettera di scuse scritta dall’imputata a Elisa oltre all’impegno assunto di donare una somma, a titolo di risarcimento per i danni morali causati, all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Nella prossima seduta si attende la dichiarazione dell’estinzione del reato per intervenuta oblazione. La giovane non era presente in aula: da poco ha conseguito la maturità e ora si trova in vacanza, la decisione sulla prosecuzione col percorso di studi universitari la attende entro settembre.

Davide Gallesio

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