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Uova al Fipronil: prosegue il processo a un allevatore

Uova con il Fipronil. In corso controlli anche in un allevamento braidese

SOMMARIVA PERNO Prosegue al Tribunale di Asti il processo a carico di Stefano Rosso, allevatore titolare della Fratelli Rosso di Sommariva Perno, e Paolo Fiorini, veterinario di Cesena, anche lui proprietario di un’azienda agriavicola, Il tarlo magico. Ai due sono contestate contravvenzioni alimentari e il reato di frode in commercio per avere detenuto per la vendita uova contenenti residui attivi dell’antiparassitario Fipronil.
È, questo, uno dei tronconi processuali del cosiddetto scandalo del Fipronil, emerso nel settembre del 2017 da indagini del Nucleo antisofisticazioni e sanità (Nas) dei Carabinieri di Alessandria: nei capannoni dove stazionano le galline fu riscontrata la presenza dell’insetticida, usato in veterinaria contro i parassiti degli animali domestici, e vietato nell’Unione europea negli allevamenti di animali per la catena alimentare, che finiva per contaminare le uova.
In provincia di Cuneo furono sei gli allevamenti in cui venne accertata e confermata dall’Istituto zooprofilattico di Torino la presenza del Fipronil: nel Cuneese e nelle zone di Fossano, Mondovì e appunto nel Braidese. A suo tempo gli allevamenti sono stati costretti alla bonifica e disinfestazione, e anche all’eliminazione degli animali, in quanto la positività viene trasmessa anche alle uova: erano state 2 milioni le uova distrutte e 200mila le galline abbattute.
Nell’udienza di giovedì 18 luglio, l’avvocato di Fiorini, Massimiliano Starni del Foro di Forlì, ha ribadito la propria richiesta di sospensione del procedimento con messa alla prova; il Tribunale ha stralciato la posizione di Fiorini, rinviando al 19 dicembre per consentire all’Ufficio di esecuzione penale esterna (Uepe) di Forlì-Cesena e Ravenna di elaborare il programma di trattamento.
Per Stefano Rosso, che ha invece optato per il rito ordinario, l’udienza è stata differita al 16 gennaio del prossimo anno per l’interrogatorio dei testi del pubblico ministero, che sono funzionari del servizio veterinario dell’Asl Cn2, un funzionario del dipartimento Arpa Nord-Ovest (servizi di tutela e vigilanza) della sede di Nichelino e due marescialli del comando dei Carabinieri dei Nuclei antisofisticazioni e sanità (Nas) di Alessandria; i testi a difesa saranno sentiti in altra data.
«Da anni la società agricola di cui il mio assistito è contitolare si avvale della consulenza medico-veterinaria del coimputato, che ha anche fornito il disinfettante. Produrremo la documentazione a comprova dell’attività professionale prestata e alla luce delle premesse non c’è nessun motivo per dubitare della liceità del prodotto; per altro il valore di Fipronil era molto basso, senza nessun rischio per la salute umana e comunque non idoneo a entrare nel ciclo alimentare delle galline ovaiole», commenta l’avvocato albese Roberto Ponzio.
Adriana Riccomagno

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