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Vezza nel 2020 abbandonerà l’Unione collinare

Vezza nel 2020 abbandonerà l’Unione collinare

ENTI LOCALI Durante la seduta del Consiglio comunale di martedì scorso l’Amministrazione di Vezza ha deciso di recedere dall’unione collinare Roero tartufo e Arneis, composta anche dai Comuni di Montaldo e Santo Stefano Roero. La decisione, già annunciata tempo fa, avrà effetto a decorrere dal primo gennaio 2020, permettendo così agli altri due centri di potersi riorganizzare.

Le motivazioni dell’uscita sono legate alle esigenze del Comune di Vezza. Spiega il sindaco Carla Bonino: «Il nostro paese necessita di personale a tempo pieno in tutti gli uffici municipali ed è altresì rilevante la presenza dei Vigili urbani, visto il grande flusso di traffico che, ogni giorno, attraversa l’abitato. Sono da rilevare poi i tanti cantieri e le opere strutturali che stiamo attuando. Solo con un corpo di dipendenti presente si può procedere in tutto questo».

Durante il Consiglio il primo cittadino ha poi ricordato la figura dell’ex vicesindaco Anna Corino, scomparsa nel 2017, che ha lasciando un vuoto consistente, «perché, anche se i miei attuali consiglieri e componenti della Giunta svolgono al meglio il loro operato, secondo le deleghe che competono loro, Anna ha ricoperto un ruolo cruciale negli ambiti del sociale e dell’istruzione».

Queste le reazioni dei primi cittadini degli altri due paesi. Ha dichiarato il nuovo sindaco di Santo Stefano Roero, Giuseppe Costa: «Siamo molto dispiaciuti per la scelta, ma, pur non condividendola, la rispettiamo. Ce lo aspettavamo, visto che  altri Comuni della zona avevano già sciolto le loro unioni. Continueremo a sostenere l’unione con Montaldo. Crediamo nel progetto e valuteremo eventualmente la possibilità di inserire qualche altro Comune di dimensioni adeguate alle nostre». Anche il sindaco di Montaldo Fulvio Coraglia è amareggiato dalla decisione presa da Vezza: «Io sono per le unioni. Credo che l’unico modo per essere forti sia restare assieme. Sono dispiaciuto, ma ognuno deve decidere ciò che è meglio per il suo paese».

 

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