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Gli alfieri del Moscato secco hanno trovato casa nell’ex Municipio di Camo

Gli alfieri del Moscato secco hanno trovato casa nell’ex Municipio di Camo 1
I giovani produttori dell'associazione Aroma di un territorio.

CAMO L’associazione Aroma di un territorio, che raggruppa giovani produttori decisi a valorizzare il Moscato secco, riscuote i primi positivi riscontri. Dopo i primi passi che hanno decretato la costituzione del sodalizio, è stato annunciato il direttivo, che vede Simone Cerruti di Castiglione Tinella ricoprire la carica di presidente. Gabriele Saffirio di Camo è il vicepresidente vicario, Guido Vada di Coazzolo il vicepresidente, Fabio Grimaldi di Cossano Belbo il segretario, Emanuele Contino di Castiglione Tinella il tesoriere e Francesco Bocchino di Santo Stefano Belbo il consigliere.

Il vino avrà come marchio il termine Escamotage. Nel nome, la località di Camo – diventata frazione di Santo Stefano Belbo dal primo gennaio 2019 – è messa in evidenza per sottolineare le peculiarità delle zone d’origine. Nell’ex Municipio di Camo c’è anche la sede dell’associazione. Il nome nasce naturalmente dal gioco di parole e il marchio compare già sulle bottiglie dei diversi produttori come bollino che affianca il nome del Moscato secco proveniente dalle cantine di ognuna delle aziende. Nel disciplinare, oltre alla denominazione, vengono definite la base ampelografica, la zona di produzione, le norme per la viticoltura e la vinificazione e quelle relative al consumo. Tra le righe scritte colpisce la precisa volontà di vietare l’utilizzo di diserbanti chimici nelle vigne destinate a questa produzione.

Nel frattempo, sono entrate a far parte dell’associazione due nuove aziende, quelle di Luca Amerio (Moasca) e quella di Stefano e Daniele Cerutti (Perletto).

Fabio Gallina

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