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Intermediario pagava il vino con assegni scoperti. Processo rinviato a ottobre

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CUNEO C’è anche un produttore di vino di Barbaresco fra le vittime del raggiro attuato da un torinese,  commerciale per una ditta di Fossano. Il produttore aveva venduto alcune centinaia di bottiglie, in più partite, per scoprire che gli erano state pagate con assegni scoperti facenti riferimento a un conto estinto almeno da un anno. Una metodologia consolidata, illustrata dai testimoni uditi nei giorni scorsi in tribunale a Cuneo. La prossima udienza del processo, dopo il rinvio accordato ieri,  è stata fissata il 29 ottobre.

Il presunto truffatore era solito, dopo i primi abboccamenti e transazioni regolarmente estinte con pagamento della merce, stipulare accordi per ulteriori cessioni che venivano però pagate con assegni scoperti. I fornitori che chiedevano spiegazioni, giunti presso la sede fossanese, o vi trovavano persone diverse dall’intermediario oppure constatavano che l’azienda aveva chiuso i battenti. Ampio il novero dei truffati, che secondo le prime ricostruzioni, includerebbe anche aziende fuori dai confini regionali. A far partire l’iter processuale una denuncia presentata nel 2014 dalle vittime dell’episodio.

Davide Gallesio

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