CENTRI PER L’IMPIEGO Il reddito di cittadinanza, la misura cardine del programma del Movimento 5 stelle, è entrato nella “fase 2”. Dopo la presentazione delle domande e la loro valutazione, chi ha avuto un esito positivo verrà convocato dal centro per l’impiego territoriale per stipulare il cosiddetto patto per il lavoro. Oltre al titolare del reddito, a essere convocati saranno anche i componenti maggiorenni del nucleo familiare, se non occupati e non iscritti ad alcun corso di studi.
Ad accompagnare i beneficiari della misura – 704.595 in totale da Nord a Sud – nel loro percorso di attivazione lavorativa saranno i navigator, che forniranno assistenza nei centri per l’impiego.
In tutto sono 176 quelli assunti in Piemonte tramite concorso, distribuiti tra le diverse province, di cui 16 saranno attivi nei centri per l’impiego della Granda.
A proposito delle tempistiche, l’assessore regionale al lavoro Elena Chiorino ha commentato: «I 176 navigator assunti nella nostra regione hanno iniziato la fase di formazione a giugno, per terminarla in queste settimane. Il protocollo d’assunzione è stato firmato tra Anpal servizi e Regione Piemonte, che gestisce l’organizzazione attraverso l’agenzia Piemonte lavoro». Per l’assessore regionale, rimangono una serie di aspetti da chiarire: «Il processo, anche a livello informatico, deve essere ancora snellito. E poi c’è la cronica carenza di personale in cui versano i centri per l’impiego, che di certo non aiuta: nei prossimi mesi lavoreremo come assessorato per la riorganizzazione dei centri, in modo da favorirne l’aumento dell’efficienza».
Sul fronte dei numeri, secondo l’ultimo aggiornamento di giugno, in Piemonte sono pervenute 80.765 domande per il reddito di cittadinanza, di cui il 63 per cento è stato accolto. Dopo Torino, Cuneo è la provincia con le cifre più alte: per 6.634 domande presentate, 3.942 hanno avuto esito positivo. In termini percentuali, si tratta del 59,4 per cento del totale.
f.p.
