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Stop alla plastica al rifugio Quintino Sella sul Monte Rosa

Stop alla plastica al rifugio Quintino Sella sul Monte Rosa

MONTAGNA Rispetto per l’ambiente, sostenibilità, economia circolare sono temi di grande attualità a cui non ci si può sottrarre. E attorno a questi temi la Sezione di Biella del Club alpino italiano, proprietaria della struttura, la famiglia Favre di Ayas, arrivata alla sua seconda generazione nella gestione del rifugio, e i progettisti incaricati per studiarne l’ampliamento hanno immaginato e disegnato il Quintino Sella del futuro. I lavori, ai 3.585 metri del Felik, ai piedi dei Lyskamm, sulla dorsale del Monte Rosa che divide le valli di Gressoney e Ayas, sono iniziati da poco più di una settimana. Entro metà settembre la struttura in legno lamellare, realizzata dalla ditta trentina Xlam-Dolomiti, sarà montata e si procederà con la posa del tetto.

Sotto al nuovo corpo saranno ricavate delle vasche per l’accumulo di una riserva idrica. “Ora l’acqua non era sufficiente per permettere il lavaggio delle stoviglie e i pasti venivano serviti nei piatti di plastica. A regime, si stima una riduzione dell’80% dell’uso dei questa materia”, dice il presidente del Cai di Biella Eugenio Zamperone. I benefici per l’ambiente sono notevoli e immediatamente percepibili: si ridurranno anche i voli necessari all’approvvigionamento della plastica sia quelli per il suo smaltimento.

Il rifugio Quintino Sella è una delle strutture più frequentate dagli alpinisti impegnati sulle vie del Monte
Rosa. La struttura ha 134 anni di storia Nel 1884 moriva il fondatore del Club alpino italiano e presidente onorario della sezione di Biella Quintino Sella. Per ricordarlo l’assemblea dei soci del Cai Biella deliberava, nel dicembre dello stesso anno, la costruzione di una capanna ai piedi del Lyskamm.  Il 15 agosto del 1885 la capanna Quintino Sella, che poteva ospitare 15 persone, veniva inaugurata. Ora il Cai di Biella, si appresta a scrivere una nuova pagina di storia. La parola d’ordine è: sostenibilità ambientale. E così il vecchio “Quintino” saprà ancora essere al passo dei tempi nell’accogliere gli alpinisti che si cimentano sulle difficili vie del Rosa.

 

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