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Tre indicazioni su come riprendere le attività

PENSIERO PER DOMENICA – XXIII TEMPO ORDINARIO – 8 SETTEMBRE

C i sono pagine bibliche che mettono a dura prova chi le commenta, sia per la distanza che ci separa dagli scritti, sia per espressioni quasi impossibili da rendere in altra lingua. Non è facile, ad esempio, spiegare che il verbo “odiare”, riferito ai parenti più prossimi (Lc 14,25ss), significa “amare meno” di quanto invece si ami Gesù. Le letture della XXIII domenica possono però anche offrire tre indicazioni per riprendere le attività dopo la pausa estiva.

Tre indicazioni su come riprendere le attività
Gesù predica seguito dalle folle, da una miniatura araba del XVII secolo (Parma, biblioteca Palatina).

Fare discernimento. Come ricorda il libro della Sapienza (9,13-18) non è facile conoscere il volere di Dio: «A stento immaginiamo le cose della terra; scopriamo con fatica quelle a portata di mano; ma chi ha investigato le cose del cielo?». Nella vita ci sono eventi e momenti incomprensibili: solo una sapienza che viene dall’alto può orientare il nostro cammino. Mettersi in ascolto è un buon modo per iniziare le attività.

Riconoscere che la fratellanza è lo specifico cristiano. Nel breve biglietto a Filemone, Paolo scardina uno dei princìpi su cui si reggeva l’economia: il lavoro degli schiavi. Questi, in quasi tutto il mondo antico, erano la parte preponderante della popolazione – mediamente i due terzi! – e con il loro lavoro coatto garantivano tutte le attività manuali. Da notare che Paolo, rimandando a Filemone lo schiavo fuggitivo Onesimo, non dà indicazioni giuridiche, ma invita con fermezza a trattare lo schiavo come fratello. Il principio di fratellanza è il più rivoluzionario dal punto di vista sociale e morale: anche per questo, dalla Rivoluzione francese in poi è stato spesso proclamato ma poi dimenticato. Oggi poi è quotidianamente negato per non dire affondato in mare!

Calcolare le proprie forze. Le parole di Gesù hanno la carica provocatoria per fare breccia nelle menti e nei cuori. Non invitano alla speculazione edilizia o alla guerra, ma a valutare le proprie forze. Anche dal punto di vista pastorale non ha senso buttarsi in imprese superiori alle forze. Meglio fare un calcolo ragionevole delle proprie possibilità ma soprattutto chiamare a raccolta tutte le forze e imparare a lavorare in équipe. Così si può cominciare a costruire.

Lidia e Battista Galvagno

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