Conad sta acquisendo Auchan e i lavoratori temono

Foto di repertorio
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CUNEO «Conad non ha indicato un piano aziendale, il presidio del 30 ottobre davanti all’ipermercato Auchan di Cuneo sarà un segnale forte per far capire ai dirigenti del gruppo che non possono portare a termine un’operazione di questa portata senza porsi nella trattativa con la serietà necessaria».
Fabio Bove, delegato della Uil albese, si fa portavoce dell’opinione condivisa dalle maggiori sigle sindacali sull’acquisizione, da parte di Conad del centro commerciale Auchan alle porte del capoluogo della Granda.
«Ai 170 dipendenti non è stata fornita alcuna garanzia e l’8 gennaio avverrà il cambio di proprietà. Una situazione che riguarda 18mila lavoratori in tutta Italia; il 30 ottobre è in programma , a Roma, l’incontro al Ministero per lo sviluppo economico, dove Cigl, Cisl e Uil saranno presenti assieme a un presidio di impiegati».
La multinazionale francese della grande distribuzione ha in Italia 269 punti vendita in 12 regioni per un totale di 18mila dipendenti. L’intesa per la cessione coinvolgerà, entro febbraio 2020, una prima tranche di 109 ipermercati con caratteristiche idonee, secondo i requisiti della rete Conad; quasi 6mila impiegati coinvolti nel complesso.
«Cuneo andrà ad aggiungersi ai supermercati di Alba, Savigliano e Borgo San Dalmazzo, da tempo acquisiti dalla cooperativa e affidati in gestione a soci», conclude Bove. Il timore dei sindacati si appunta proprio su questo aspetto: Conad, a differenza di Auchan, si legge nella nota stampa unificata delle sigle sindacali consorelle, adotta strategie di gestione decentrate, delegando ai concessionari associati al consorzio le operazioni sul campo. Il timore è che in questa transizione possa aversi, con l’assenza di un piano di gestione contrattuale unificato, un sensibile peggioramento locale delle condizioni contrattuali dei lavoratori.
Davide Gallesio

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