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Nuovi tagli per strade e scuole

CUNEO Granda virtuosa e per questo penalizzata nella distribuzione dei contributi statali per la manutenzione di strade e scuole. Il decreto del marzo scorso voluto dall’allora ministro degli interni che sulla carta prometteva risorse per il Nord, affossa invece la provincia di Cuneo.

Il decreto penalizza notevolmente la provincia Granda rispetto alle altre 76 delle Regioni a statuto ordinario. Quella di Cuneo risulta terz’ultima in Italia (dopo Biella e Vibo Valentia), con un finanziamento di 1 milione e 156.581 euro (su un totale di 250 milioni), perché il criterio adottato assegna maggiori risorse agli enti che hanno ridotto maggiormente le spese per strade e scuole. Quindi chi, come Cuneo, è riuscito ugualmente a far fronte alla situazione, con avanzi di gestione e contributi della Regione, è stato fortemente penalizzato. I dati della Provincia di Cuneo parlano chiaro: è la quarta in Italia per estensione territoriale, la seconda per numero di Comuni e la ventinovesima come numero di abitanti. Il suo territorio è all’80 per cento montano con 3.227 chilometri di strade provinciali. Così per le scuole: la Granda conta 25.643 studenti, più di 80 edifici scolastici ed è di gran lunga la prima di tutte le province piemontesi, esclusa Torino. Di conseguenza le spese per sgombero neve sulle strade e di riscaldamento per le scuole sono ampiamente superiori rispetto ad altre province.

Una situazione insostenibile – che rischia di lasciare ferme le manutenzioni per un anno e di causare pesanti disagi negli istituti di competenza provinciale – spingendo il presidente della provincia Federico Borgna a convocare a Cuneo il neoministro per la pubblica amministrazione Fabiana Dadone e tutti i parlamentari eletti nel Cuneese. All’incontro nella sede di corso Nizza erano presenti il senatore Mino Taricco e i deputati Monica Ciaburro ed Enrico Costa, assenti invece, oltre a Dadone, Giorgio Bergesio, Marco Perosino, Flavio Gastaldi e Chiara Gribaudo.

Nuovi tagli per strade e scuole

Borgna ha commentato: «Serve un’azione politica forte che modifichi i parametri di riferimento per le prossime annualità, perché il criterio di riparto non tiene conto dei chilometri di strade e del numero delle scuole con un delta tra la spesa 2016- 2017 (anni particolarmente nevosi) e la media di altri periodi. Nel dicembre scorso avevo inoltrato a tutti i parlamentari della Granda un emendamento alla Finanziaria che prevedeva parametri diversi, ma purtroppo non è mai stato discusso».

I parlamentari presenti hanno espresso la loro disponibilità a portare avanti una battaglia urgente per Cuneo, da anni al centro di pesanti e insostenibili tagli.

m.p.

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