Prosegue fino al 6 gennaio 2020 la mostra della giostra di Nina di Valerio Berruti a Roma

ROMA La giostra di Nina il progetto cinematografico di Valerio Berruti composto da circa 3mila disegni realizzati a mano e uniti in sequenza fino a diventare fotogrammi di un video è stato presentato al Maxxi, Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, in occasione della Festa del cinema della capitale. Nell’atrio del museo è installata la grande giostra, già protagonista della Fiera del tartufo di Alba dello scorso anno, che l’artista ha plasmato personalmente e dove bambini e adulti sono invitati a salire.

Visto il grande successo riscosso dalla scultura e dal corto – prodotto da Sky Arte e con la colonna sonora scritta appositamente da Ludovico Einaudi – la mostra è prorogata fino al 6 gennaio.

Va al compositore Ludovico Einaudi il tartufo dell'anno

«La giostra di Nina è un lavoro di grande poesia e bellezza che evoca emozioni e ricordi e cancella la distanza tra età adulta e infanzia», dice Giovanna Melandri, presidente della fondazione Maxxi. «Nello stesso tempo, affronta con delicatezza temi di grande attualità, come la paura del diverso e l’inclusione, in una commistione di linguaggi che unisce arte, cinema, musica. Sono particolarmente lieta che questa opera arricchisca l’offerta culturale gratuita del museo».

Per Berruti non si tratta della prima opera d’animazione: basti ricordare La figlia di Isacco, con cui ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 2009, o Kizuna, esposta al Pola museum di Tokyo e musicata da Ryūichi Sakamoto. L’artista, noto per i suoi affreschi che raffigurano immagini essenziali ispirate al mondo sospeso dell’infanzia, lega il suo tratto lieve all’animazione, ma a differenza dei precedenti video, presentati a ripetizione, il nuovo cortometraggio animato ha una sceneggiatura articolata tratta da un racconto di Filippo Bessone. I protagonisti sono Nina, una piccola giostraia costretta a lavorare dall’arcigno nonno e Geppo, un ragazzone dall’animo infantile che crea scompiglio tra i clienti della giostra di paese. Il provincialismo, la rassegnazione e la paura del diverso si trasformano in desiderio di rivalsa in questo piccolo concentrato di poesia. Per la prima volta i bambini non sono gli unici soggetti dell’opera, ma condividono lo spazio con uno dei più evocativi simboli dell’infanzia: la giostra.

Per realizzare l’animazione, Berruti ha creato la giostra del diametro di 7 metri ispirata ai tipici caroselli e spiega nel documentario che racconta il backstage: «Ho voluto creare una scultura che ospitasse i bambini, non solo che li rappresentasse. I bambini fanno parte di questo lavoro, come in una performance collettiva. Ogni volta che la giostra partirà, sarà un’opera diversa, con emozioni diverse: una generatrice di performance».

«Sono molto felice di questo progetto speciale al Maxxi», aggiunge l’artista. «Dopo la mostra ad Alba aspettavo l’occasione giusta per allestire la giostra di Nina e mostrare, finalmente, anche il mio cortometraggio. L’esposizione al Maxxi in occasione della Festa del cinema di Roma è la situazione migliore per parlare di arte e cinema nel contesto italiano più affine al contemporaneo. Sono davvero contento che l’installazione e il corto siano piaciuti al pubblico e grato al Maxxi per aver voluto prolungare la possibilità di interagire con la mia opera».

A dicembre sarà pubblicato un libro pop-up pubblicato da Gallucci editore dal titolo La giostra di Nina. La complessa sceneggiatura è qui interpretata in prosa poetica da Chiara Zocchi mentre la musica, riprodotta attraverso un carillon a manovella, è appositamente composta da Ludovico Einaudi. I disegni animati del libro sono di Valerio Berruti mentre il paper engineering è affidato a Dario Cestaro, creatore di riferimento per tutti gli appassionati di pop-up.

Banner Gazzetta d'Alba