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Operazione Ombre nere: perquisita l’abitazione di un affiliato albese dell’estrema destra

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Un arsenale di armi vere a metà: a fianco a katane, tirapugni, una balestra fucili e pistole, c’era anche una riproduzione, ad aria compressa, del fucile d’assalto M16. Di autentico c’erano le motivazioni che hanno spinto un 32enne pregiudicato, residente in un cascinale nella Langa albese, ad aderire ai programmi antisemiti e xenofobi della compagine neo-nazista che si autodefiniva Partito nazionalsocialista dei lavoratori italiani (nome copiato dal più noto Partito nazionalsocialista tedesco che aveva portato all’affermazione di Adolf Hitler nella Germania degli anni ‘30).

La perquisizione nel cascinale, condotta da una task force di Digos, Polizia postale e nuclei di artificieri, fa parte di una più ampia operazione denominata “Ombre nere” avviata dalla Polizia di Enna che vede 19 persone inquisite e una rete estesa all’intera penisola con membri disseminati in varie regioni da Verona a Milano e Siracusa.

Fra questi spicca la figura borderline di un ex legionario passato dall’affiliazione alla n’drangheta all’essere collaboratore di giustizia e infine referente di Forza nuova in Liguria. I membri del sedicente partito si tenevano in contatto via web attraverso una chat, “Militia”, si erano dati un programma che faceva del negazionismo il fulcro ideologico e intrattenevano contatti con altri gruppi di estrema destra in europei.

d.g.

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