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Spediva soldi da truffe online: condannato un disoccupato astigiano

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ASTI Non poteva non dubitare della provenienza illecita dei denaro, della serietà della proposta di lavoro e di un compenso superiore alla prestazione “lavorativa” fornita, questa la motivazione che ha condotto i giudici del tribunale di Asti a confermare in appello, la condanna a 2 anni e 4 mesi, inflitta in primo grado a un disoccupato del capoluogo.

L’uomo aveva firmato un contratto con una sedicente società che lo impegnava nella movimentazione quotidiana di somme in contanti: il denaro arrivava su un conto da lui appositamente attivato presso un istituto bancario, il “lavoro” si limitava al prelievo materiale del contante da inviare in Russia mediante società attive nel ramo del trasferimento valuta.

Il compenso, calcolato e comunicato in anticipo, era trattenuto dal disoccupato direttamente sulle somme prelevate. Durante il processo questi si e’ difeso sostenendo di non conoscere la provenienza dei fondi mobilitati derivanti, secondo le informazioni da attività di phishing, furto di dati sensibili e codici di acceso ai conti correnti sul web. La “dolce vita” per lui e’ durata 3 giorni soltanto, il tempo necessario alla Polizia Postale di individuarlo e procedere al fermo.

Davide Gallesio

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