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A fine anno chiuderà l’unico negozio di Roddino

A fine anno chiuderà l’unico negozio di Roddino
La signora Marina Niello con la figlia Elisa nella piccola bottega di Roddino.

RODDINO L’altra faccia della Langa. A pochi chilometri dalle colline Unesco, quelle dei grandi vini, dei resort di lusso e dei Suv con targa straniera, ci sono botteghe di paese che faticano a sopravvivere e che, prima o poi, finiscono per abbassare le saracinesche. La prossima a farlo sarà quella di Marina Niello, a Roddino, che a fine anno cesserà l’attività, privando la comunità di un servizio importante. Un problema non da poco per un Comune di 413 abitanti, in cui vivono ben 90 ultrasettantenni. Gli esperti la chiamano desertificazione commerciale.

«Quando, nei giorni scorsi, ho annunciato a un fornitore che a fine anno chiuderò il negozio, lui mi ha risposto: oggi sei la quarta persona a dirmelo», afferma Marina Niello. Un dato, quello del rappresentante, che fotografa la situazione meglio di molte analisi di mercato. Sulle ragioni che l’hanno spinta a prendere questa decisione, la negoziante di Roddino spiega: «La causa principale è il mancato reddito. Se non guadagni non puoi andare avanti. Quando ho iniziato questa attività, il sabato vendevo 80 chili di pane. Oggi ne vendo quattro».

Inoltre, i locali (in affitto) non sono più idonei e avrebbero bisogno di lavori di adeguamento troppo onerosi. Il fabbricato è vecchio, necessita di lavori di consolidamento e deve fare i conti con infiltrazioni d’acqua. «Servirebbero altri locali, ma servirebbe anche l’entusiasmo che avevo 31 anni fa e che ora non ho più», prosegue la signora Marina, che già lo scorso anno voleva chiudere il negozio, ma poi ha deciso di provare ancora a tenere duro per un po’. «Mi dispiace molto per i clienti, soprattutto gli anziani. Ci sono persone che vengono da me tutti i giorni, da 31 anni. Mi mancheranno», aggiunge la negoziante, che ha tre figli di 24, 16 e 14 anni. Una di loro, Elisa, il sabato mattina dà una mano alla mamma tra gli scaffali e dietro un bancone dove si trova un po’ di tutto: dai generi di prima necessità (alimentari e no) ai giornali, compresa Gazzetta d’Alba.

Anche se oggi l’immagine della Langa viene associata (giustamente) a un turismo in crescita, il caso di Roddino rappresenta un rovescio della medaglia che non si può ignorare. «In estate gli affari vanno un po’ meglio, ma non molto. Qua non c’è turismo. In paese passa tanta gente, ma viene soprattutto per andare al ristorante da Gemma», afferma Marina Niello. La nota ristoratrice, tra l’altro, per qualche prodotto da usare in cucina, si serve proprio nella piccola bottega del paese.

Commenta il sindaco Marco Andriano: «Per il nostro paese è una perdita grave. Stiamo cercando un sistema che ci permetta di tamponare questa situazione in attesa di trovare una soluzione migliore».
Da ottobre a Roddino, è stato introdotto un servizio di trasporto quindicinale verso l’ospedale di Alba per consentire agli anziani di sottoporsi a visite o esami. Per aiutare da gennaio i cittadini a fare la spesa il Comune sta pensando di creare un servizio analogo, ma con cadenza settimanale, per portare gli anziani al mercato nei paesi vicini, come ad esempio Dogliani. Una soluzione del genere è già stata adottata in altri paesi dell’alta Langa rimasti senza negozi. La speranza del sindaco Andriano, però, è di riuscire a trovare qualcuno che possa subentrare alla signora Niello per poter dare un servizio stabile al paese, anche se non sarà semplice.

Nelle Langhe hanno un solo negozio Arguello, Belvedere, Borgomale, Cerretto Langhe, Cravanzana, Feisoglio, Gorzegno, Neviglie, Mombarcaro, Roddino, Rocchetta Belbo, Somano, San Benedetto Belbo e Torre Bormida, mentre sono senza esercizi commerciali Bergolo, Bosia, Bonvicino, Camo (ora frazione di Santo Stefano Belbo), Cissone, Paroldo, Perletto, Pezzolo e Trezzo Tinella. Secondo l’Uncem, in Italia sono oltre duecento i Comuni senza negozi, mentre altri 500 ne hanno meno di tre.

Corrado Olocco

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