AMBIENTE L’ultimo Consiglio comunale di Alba ha palesato una chiara apertura delle forze politiche alle ragioni dell’ambientalismo (se ne parla in dettaglio a pagina 16, ndr). Le istanze sono ben rappresentate da storiche associazioni ma il fatto nuovo, che non riguarda solo Alba ma ha un’evidenza globale, è l’intraprendenza dei giovanissimi.
Il movimento Fridays for future, nato dalla pacifica e ostinata protesta di Greta Thunberg, si è ampliato a fenomeno globale. Anche Alba ha ospitato, nei mesi scorsi, affollatissime manifestazioni. Gazzetta ha incontrato 4 dei ragazzi (Nicolò, Nikola, Monica e Irene) che coordinano un movimento che ha ramificazioni in tutti gli istituti del territorio.
Quando è iniziato il vostro impegno per Fridays for future?
«La protesta di Greta ci ha ispirati, e lo stesso vale per tanti studenti italiani. Siamo attivi da otto mesi e abbiamo scelto i social per diffondere le nostre idee. Inizialmente usando Facebook, ma poi ci siamo resi conto che con Instagram avremmo raggiunto molti più ragazzi della nostra età».
C’è una scuola capofila della protesta o i contenuti sono condivisi da rappresentanti di tutti gli istituti?
«Ci sono militanti in ogni scuola superiore e ogni collettivo segue specifiche attività di sensibilizzazione legate ai problemi dei singoli istituti. Per esempio, all’Einaudi è stato fondato un Comitato verde, il primo organizzato da studenti all’interno di una scuola e ispirato ai principi di Fridays for future. Non solo manifestazioni di piazza, ma anche giornate dedicate alla raccolta rifiuti e semplici buone pratiche, come l’attenzione per la raccolta differenziata o il piantare alberi nel proprio cortile scolastico».
Dopo la manifestazione del 27 settembre, qualcosa si è mosso. Un gruppo di consiglieri comunali, di differente appartenenza politica, ha promosso la dichiarazione di emergenza climatica. Uno dei vostri obiettivi è stato raggiunto…
«Siamo felici che anche i rappresentanti comunali mostrino interesse per questioni urgenti che meritano rapide risposte, ma dobbiamo considerarlo solo un primo passo. Il nostro elenco di richieste di interventi è ancora molto lungo. Continueremo a far sentire la nostra voce, nel rispetto delle istituzioni, ma con fermezza».
Potete fare un esempio? Che cosa è possibile fare, nel concreto, ad Alba?
«Vogliamo una Fiera del tartufo realmente ecosostenibile. Questo è certamente uno degli obiettivi per cui ci batteremo il prossimo anno. E poi, nella pratica quotidiana, occorre limitare, in tempi rapidi, il consumo di plastica e favorire la raccolta differenziata con più cassonetti in città».
Alessio Degiorgis