ALBA Va in pensione, dal 1° gennaio 2020, “l’uomo con la barba e l’immancabile bici” Giuliano Mollo, classe 1957, storico agente pubblicitario di Gazzetta d’Alba.
Mollo spiega: «Iniziai a lavorare per Gazzetta da inizio 1992, fu una scommessa, prima vendevo macchine da scrivere e mobili per ufficio e il settore pubblicitario era sconosciuto per il sottoscritto. In realtà mi ero avvicinato al mondo della pubblicità, qualche mese prima, nel 1991 iniziando a dare una mano a mio suocero Livio Bramardi che, un anno prima aveva venduto l’edicola di cui era proprietario decidendo di aprire una piccola agenzia pubblicitaria. A un anno dall’apertura il suo socio lasciò l’attività e allora per non lasciarlo da solo mi avvicinai a quello che sarebbe diventato il mio mondo».
L’agenzia si sposta da Bra ad Alba e vive numerose fasi passando nel 2009 a Pubblikompass e recentemente a Manzoni e quindi al gruppo Gedi.
«Ho venduto spazi pubblicitari per 27 anni per Gazzetta. È stata un’avventura divertente in un ambiente dinamico e stimolante che si è evoluto enormemente, se pensiamo a quanto sia cambiato il mondo dell’editoria dal 1992 ad oggi», aggiunge Mollo che precisa: «In questo mestiere il rapporto umano rappresenta il 99% del lavoro e regala enormi soddisfazioni. Mi viene in mente un marchio come “Ferrero Beatrice”, ho iniziato servendo il nonno, poi la figlia e ora i nipoti. Tre generazioni di commercianti con cui ho creato un rapporto splendido che rimarrà anche oltre al lavoro».
Soddisfazioni che meritano dei ringraziamenti: «Devo dire grazie all’editore che ha creduto nelle mie capacità, ai commercianti dell’albese e a tutta la cittadinanza che mi ha permesso di svolgere questo lavoro per quasi 30 anni».
Il pensiero rivolto al futuro va all’agente che riceverà in dote la pesante eredità di Giuliano Mollo: «Vado in pensione con la consapevolezza di lasciare la pubblicità di Gazzetta nelle ottime mani della collega agente Maria Grazia Barbero. A lei vanno i miei migliori auguri e l’auspicio che possa ricevere le soddisfazioni che ho ricevuto io in questi anni di lavoro per Gazzetta».
Marcello Pasquero
