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Alba: padre e figlia avrebbero sottratto a una signora anziana mezzo milione di euro

Al Tribunale di Asti potrebbe andare parte dell’Alessandrino

ASTI E’ stata una lunga udienza quella che si è tenuta giovedì, al Tribunale di Asti, davanti al giudice Giulia Bertolino, nell’ambito del processo che vede imputati padre e figlia, con l’accusa di circonvenzione d’incapace di una donna, classe 1930, che vive ad Alba, e loro conoscente.

Approfittando della fragilità dell’anziana, con tratti depressivi della personalità, e del suo stato di solitudine, le avrebbero sottratto circa mezzo milione di euro.

La sottrazione dell’ingente somma di denaro sarebbe avvenuta, tra il 2012 e il 2017, da parte della coppia che lamentava di essere in difficoltà, tramite prelievi bancomat e pagamenti con carte di credito appoggiate sui due conti correnti dell’anziana.

I due imputati sono difesi dall’avvocato Aldo Mirate di Asti. La vittima si è costituita parte civile, tramite il nipote, ed è difesa dall’avvocato albese Roberto Ponzio.

A scoprire il grave ammanco era stato lo stesso nipote, nel 2017, quando la zia lo aveva incaricato di unificare i due conti. L’uomo aveva così scoperto prelievi anomali, dato che la pensione di 1.300 euro, percepita mensilmente, bastava alla zia per vivere.

Oltre a presentare denuncia, il nipote si era rivolto a medici specialisti, che avrebbero accertato lo stato di vulnerabilità dell’anziana. Nel corso dell’udienza, sono stati sentiti, in una lunga deposizione, sia il nipote sia il luogotenente Paolo Cavelli del Nucleo Operativo e Radiomobile  (Norm) dei Carabinieri di Alba, che ha fatto riferimento all’indagine svolta, nel cui ambito ha parlato anche dell’attività di perquisizione a casa degli imputati.

La prossima udienza è fissata al 30 aprile. In quell’occasione, saranno sentiti ulteriori teste, tra cui la moglie e la figlia del nipote e la sorella della vittima: le due donne ora vivono insieme ad Alba.

L’avvocato Ponzio ha dichiarato: “Ritengo che l’ipotesi accusatoria abbia avuto conferma dalla deposizione dell’amministratore di sostegno della vittima. Circa la transazione raggiunta tra le parti, mediante risarcimento, sul fronte civile, credo che per la prossima udienza, su questo fronte, interverrà la revoca della costituzione di parte civile.”

manuela zoccola   

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