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Due architetti under 35 tra i primi dieci d’Italia

Due architetti under 35 tra i primi dieci d’Italia

ASTI C’è anche un astigiano tra i vincitori dell’undicesima edizione del Nib (New italian blood), premio nazionale assegnato ai dieci migliori studi di architettura under 35. Alla cerimonia di premiazione, a Salerno, l’architetto Paolo Catrambone di Asti ha ricevuto il riconoscimento insieme alla collega Maria Ave Romani di Reggio Emilia (attualmente assistente di Paolo Zermani all’Accademia di architettura di Mendrisio) per la giovane realtà Orto, fondata dai due professionisti nel 2017.

Spiega Catrambone: «Il nome è una metafora legata all’idea di qualcosa da seminare e da cui poi raccogliere. Si tratta di un collettivo di architettura che collabora tra Italia, Svizzera e Portogallo su concorsi, esposizioni, ricerca e primi piccoli progetti privati. Un percorso parallelo all’attività professionale, che speriamo diventi presto uno studio vero e proprio». La motivazione del premio cita «la qualità del percorso lavorativo dei due professionisti tra Portogallo, Giappone, Italia e Svizzera» e la «ricerca di una forte specificità culturale alla base dei loro progetti».

Dopo la maturità classica ad Asti e la laurea all’Accademia di architettura di Mendrisio, Catrambone ha intrapreso una brillante carriera, vantando già, a soli 29 anni, una notevole esperienza internazionale. Attualmente lavora a Basilea, presso lo studio Herzog DeMeuron, autore, tra l’altro, della Tate modern di Londra e dell’Allianz arena di Monaco di Baviera. L’orientamento lavorativo internazionale va di pari passo con l’attenzione per il nostro territorio. Con la collega, l’architetto ha sviluppato progetti anche per Asti e Alba. Nella capitale delle Langhe hanno realizzato il campo pratica per il golf The link, nel Parco Tanaro. Spiega Catrambone: «Speriamo che questo possa dare la spinta al recupero di un bellissimo parco fluviale ancora poco valorizzato».

Per il futuro, Catrambone aggiunge: «Ci piacerebbe che il nostro percorso professionale all’estero fosse scelto per intervenire concretamente con progetti mirati su Asti. Sarebbe inoltre un privilegio, per due giovani professionisti come noi, avere committenti e incarichi nello splendido territorio albese».

Manuela Zoccola

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