Promemoria Auschwitz per i ragazzi con Deina

Promemoria  Auschwitz per i ragazzi con Deina

Elena Bissaca, presidente dell’associazione che ogni anno porta in visita al lager centinaia di studenti da Alba e Bra: «Dal luogo del male per eccellenza si torna più consapevoli»

INTERVISTA Deina Torino è nata nel 2013 e da alcuni anni promuove i treni della memoria che dal Brennero conducono centinaia di ragazzi appena maggiorenni a visitare i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau, il ghetto di Cracovia e la fabbrica di Oskar Schindler. La presidente, Elena Bissaca, spiega le ragioni alla base di un progetto a cui prendono parte anche gli studenti delle scuole superiori albesi.

Che cos’è Deina?

«È un’associazione presente in alcune città; le attività sono coordinate da giovani fra i venti e i trent’anni. Gli studi di provenienza sono tra i più disparati – dalla sociologia all’ingegneria – ma è forte la volontà comune di proporre un discorso sull’educazione alla memoria. Deina deriva dal greco antico dèinos, termine ambivalente. Nell’Antigone di Sofocle è riferito a ciò che è straordinario nelle azioni umane, sia in senso positivo sia negativo. Riteniamo sia una parola chiave per comprendere la storia del Novecento».

Tra i vostri progetti anche Promemoria Auschwitz. Di che si tratta?

«È un’iniziativa che coinvolge, ogni anno, in un viaggio in treno dall’Italia ad Auschwitz, centinaia di studenti delle superiori. L’esperienza non si risolve in un classico viaggio d’istruzione in un luogo simbolo. I ragazzi sono preparati all’esperienza con momenti orientati dai principi dell’educazione non formale. Non si tratta di lezioni di storia canoniche, ma piuttosto di situazioni laboratoriali caratterizzate da scambio e dialogo, finalizzate a favorire la costruzione di una collettività consapevole».

Può fare un esempio?

«Non ci si sofferma solo sulle biografie e le esistenze di coloro che furono vittime dell’universo concentrazionario. Si cerca di comprendere anche le motivazioni che spinsero gli esecutori ad agire come sappiamo. Vogliamo scongiurare un discorso semplificante che divida il mondo in vittime e carnefici».

In quanti partiranno?

«Deina ha organizzato tre treni, da 800 passeggeri ciascuno. Il primo partirà il 27 gennaio, in occasione della Giornata della memoria; l’ultimo, che ospiterà 340 fra studenti e professori provenienti da Alba, partirà il 13 febbraio. Hanno aderito ragazzi di quinta superiore dei licei Cocito, Govone, Gallizio, Da Vinci e degli istituti Einaudi, Ferrero e Umberto I. Una partecipazione così nutrita è dovuta all’impegno dei tanti docenti che sostengono le nostre attività e negli anni hanno intrapreso il viaggio della memoria».

Quali sono le reazioni dei ragazzi al rientro?

«Alcuni si dichiarano spaesati perché Auschwitz, nell’immaginario collettivo, è il luogo del male per eccellenza. In realtà, essendo un luogo spoglio, la violenza non è esibita. Potremmo dire che visivamente siamo ormai assuefatti a immagini ben più crude. Il viaggio però resta sottopelle e matura una consapevolezza diversa non solo del passato, ma anche del presente. È un’esperienza così vivida che porta molti ragazzi, durante gli studi universitari, a svolgere attività di tutoraggio con noi, aiutandoci a preparare e formare nuovi viaggiatori».

Alessio Degiorgis

Scuole e associazioni con ricco calendario nell’anniversario  del 27 gennaio 1945

ALBA Per celebrare il 27 gennaio, Giornata della memoria, Alba organizza con l’Anpi, le associazioni Padre Girotti e Ithaca, la cooperativa libraria La torre e le scuole albesi un nutrito calendario. La data è l’anniversario (il numero 75) della liberazione di Auschwitz: l’Armata rossa quel giorno squarciò il velo sul genocidio condotto dal regime nazista sul popolo ebraico e altre minoranze.

Sabato 25 gennaio, alle 16.15, sarà deposta, nel giardino in via Roma, una corona di alloro in ricordo dei caduti nei campi di sterminio. Alle 17 nella chiesa della Moretta sarà celebrata la Messa in suffragio dell’albese padre Vincenzo Prandi, ucciso nelle Filippine dai giapponesi per aver difeso i suoi fedeli.

Domenica 26 gennaio, alle 9 è in programma la Messa in suffragio delle vittime dei lager nella chiesa del Divin Maestro; segue la deposizione di una corona d’alloro in via Beato padre Giuseppe Girotti.

Lunedì 27 gennaio, alle ore 9.30 la chiesa di San Giuseppe ospiterà la proiezione del documentario Elia Somenzi, una vita per la libertà, frutto del lavoro dei ragazzi delle scuole medie del centro storico albese. Alle 10.30, la sala Ordet, in piazza Cristo re ospiterà gli studenti dell’istituto Luigi Einaudi per un momento di approfondimento intitolato “L’offesa alla dignità della persona”. Quasi in contemporanea, alle 11, si aprirà in San Giuseppe la mostra “Lager: storia delle persecuzioni razziali dal 1938 al 1945”. Il sindaco Carlo Bo, commentando gli eventi in programma: «Ringrazio le scuole per quanto faranno per coinvolgere gli studenti, i giovani su cui dobbiamo costruire il nostro futuro di libertà e diritti».

Venerdì 31 gennaio, alle ore 21, la libreria La torre proporrà l’incontro “Luoghi della memoria”, dialogo tra Maria Teresa Milano e Paolo Tonini Bossi. Saranno ricordati, nel corso della serata, vicende, personaggi ed eventi relativi alla Shoah.

a.d.

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