Ultime notizie

Coronavirus: imprenditore rientra in Piemonte dopo trasferta cinese nelle zone dell’epidemia

Coronavirus: imprenditore rientra in Piemonte dopo trasferta cinese nelle zone dell'epidemia

«Sono rientrato dalla Cina una settimana fa, precisamente il 22 gennaio, prima che scoppiasse il vero allarme. A Wuhan c’era un clima surreale. Non era chiaro quello che stava accadendo, ma per la prima volta in tredici anni non ci hanno permesso di andare in giro. Di solito c’è sempre un nuovo grattacielo o un ponte da visitare. Questa volta c’era un percorso obbligato albergo-ufficio-aeroporto». L’imprenditore Umberto Palermo, nome del design automobilistico italiano, ha rapporti di lavoro dal 2007 con la grande azienda cinese di camion Dongfeng che a Wuhan, epicentro del coronavirus, ha il suo quartiere generale e siti produttivi.

«Ci vado ogni due mesi e rimango tre-quattro giorni. Tutta la gamma di camion Dongfeng è stata disegnata dalla mia azienda e il loro presidente nel 2014 è venuto a Torino da noi. Sono andato a Wuhan con un mio collaboratore», racconta Palermo all’Ansa. «La prima notizia l’abbiamo appresa durante lo scalo a Hong Kong, ma ancora non era lo tsunami, era difficile rendersi conto. Se l’avessi percepito sarei tornato indietro. Quando siamo arrivati gli amici del luogo si sono scusati per il disagio, ma noi continuavamo a non renderci conto della reale portata. Ci hanno fatto usare sempre la mascherina, ma questo è normale, in Cina anch’io la metto per lo smog. Sono stati gentili, affettuosi, premurosi. Siamo rimasti soltanto due notti, siamo rientrati velocemente».

«Al ritorno – spiega il designer – siamo stati contattati dall’Unità creata dal ministero della Salute, ci hanno spiegato come avremmo dovuto comportarci se ci fosse stato qualche sintomo». E ora, che contraccolpi ci saranno nei rapporti tra le due aziende? «Abbiamo concordato di prenderci una lunga vacanza e di risentirci dopo metà febbraio. Siamo in contatto, ci mandiamo messaggi e sappiamo che alla Dongfeng non c’è stato alcun caso».

Ansa

Banner Gazzetta d'Alba