TERZA ETÀ Un territorio con una qualità della vita alta e un tessuto sociale che continua a reggere: se si parla di anziani e di invecchiamento attivo, la zona di Alba, Bra, Langhe e Roero ha molto da dire. Lo afferma l’ultimo studio pubblicato dal Centro ricerche e relazioni Cornaglia, intitolato Invecchiare in campagna e in collina. L’invecchiamento nelle aree rurali, ambiente, vita, socialità, assistenza e cure, l’esempio del territorio dell’Asl Cn2.
Il Centro Cornaglia è una realtà che dal 1996 porta avanti studi e approfondimenti sul tema della terza età, con una sede a Torino e un altro ufficio operativo ad Alba. Da qui nasce la profonda conoscenza dell’Albese e del Braidese, dei servizi e delle iniziative a favore degli anziani, che sul territorio sono per l’esattezza 40mila e 868, secondo il bollettino epidemiologico dell’Asl.
In questa macro-categoria si intendono le persone con più di 65 anni ma è evidente come il concetto di anziano sia cambiato in modo radicale negli ultimi quarant’anni: non soltanto l’asticella della terza età si è spostata sempre più avanti, ma l’anziano è diventato sempre di più un soggetto attivo, a cui è fondamentale garantire servizi sanitari e assistenziali ad hoc, nel momento in cui subentrano problemi di salute.
Lo studio in questione analizza l’argomento a trecentosessanta gradi, con una serie di interviste a esperti della materia: si va dai piani per la cronicità sviluppati dall’Asl Cn2 all’approccio del consorzio socioassistenziale per contrastare la solitudine e l’isolamento, per arrivare al ruolo delle realtà private, come la nuova Fondazione dei santi Lorenzo e Teobaldo, ma anche la fondazione Ferrero e la fondazione Banca d’Alba, per citare alcuni degli interventi.
A emergere è il vantaggio di un approccio integrato tra tutti gli enti coinvolti in un contesto socio-ambientale molto stimolante: questa collaborazione rappresenta la base di esperienze dalle quali partire per sviluppare nuove strategie per il futuro.
Francesca Pinaffo