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Caso Acna: il Consiglio regionale approva l’ordine del giorno a sostegno delle istanze della Valle Bormida

L’Eni progetta il risanamento dell’area accanto al sito Acna

VALLE BORMIDA Il Consiglio regionale ha approvato ieri all’unanimità l’ordine del giorno che impegna il Presidente e la Giunta a farsi carico delle fortissime preoccupazioni espresse dagli amministratori della Valle Bormida riguardo al danno ambientale causato dall’ex Acna di Cengio. L’ordine del giorno era già stato approvato il 13 febbraio dalla Commissione ambiente dopo un’audizione con gli amministratori  della Valle Bormida, che avevano chiesto  il sostegno alla Regione.

Nel corso del dibattito è intervenuto anche il consigliere del Pd ed ex sindaco di Alba Maurizio Marello per ribadire l’importanza di sostenere tempestivamente le ragioni degli amministratori della Valle Bormida. «Nel corso dell’incontro in Commissione avevo chiesto al presidente che si facesse parte attiva nei confronti del presidente Cirio affinchè si attivasse immediatamente con il Ministero per evitare  una conclusione negativa di questa vicenda», ha spiegato Marello. «Sono due le questioni delicate: i danni che la valle ha subito e che non possono essere quantificati in una somma irrisoria e la bonifica che venne dichiarata nel 2010 in maniera superficiale dall’allora Ministro dell’Ambiente. Non è possibile parlare di una vera bonifica poiché, ad esempio, in occasione di piogge c’è la sensazione che nel Bormida si riversino nuovamente sostanze nocive come era accaduto in passato».

Ha proseguito Marello: «Il Consiglio regionale con questo ordine del giorno invita la Giunta ad assumere un atteggiamento molto determinato sulla vicenda. Una precondizione importante è che si metta non solo la parola fine alle vicende dell’Acna, ma si possano ripristinare condizioni ambientali sicure  per le future generazioni e anche per un ristoro di quei danni subiti che non sono risarcibili, ma che devono essere regolati con modalità dignitose. Chiediamo alla Regione di assumere sul tema una posizione netta e chiara dalla parte della Valle Bormida».

Il contenzioso sul danno ambientale con Eni Rewind (la società proprietaria del sito ex Acna) è stato promosso nel 2008 davanti al Tribunale di Genova dall’Avvocatura dello Stato per il Ministero dell’Ambiente, ma la Valle Bormida e la Regione Piemonte non sono direttamente coinvolte nel procedimento. La causa vede di fronte solo Eni e Ministero. Un altro aspetto che preoccupa gli amministratori riguarda l’entità del risarcimento. A  fronte di una quantificazione preliminare di un danno pari a circa 218 milioni di euro, oggi sembra che si vada verso una transazione e che alla Valle Bormida spettino soltanto tra i 7 e gli 8 milioni di euro.

L’ordine del giorno impegna anche Presidente e Giunta regionale a pubblicare i risultati degli aggiornamenti riguardanti le ultime indagini epidemiologiche attivate dalla Regione e a valutare l’opportunità di estendere queste indagini a tutti i Comuni della Valle Bormida, così come richiesto dalla  mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale del Piemonte a febbraio 2018.

c.o.

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