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Coronavirus nell’Albese, situazione sotto controllo aspettando i risultati di una decina di test

Coronavirus nell’Albese, situazione sotto controllo aspettando i risultati di una decina di test

ALBA Il coronavirus è arrivato in provincia di Cuneo. Dopo i falsi allarmi delle scorse settimane, venerdì 6 marzo è arrivata la conferma del primo test positivo: un cittadino albese. Il sabato mattina, poi, la notizia di altri due casi, sempre sul territorio dell’Asl Cn2: un altro albese e un residente a Roddi, come annunciato dal sindaco Lorenzo Prioglio. Domenica mattina, i casi sono saliti a quattro, con una notizia rimbalzata in pochissimo tempo sulle reti nazionali: il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio è risultato positivo al test per il Covid-19.

Nel momento in cui scriviamo, dunque, i contagiati sul territorio sono quattro, anche se il numero potrebbe crescere nei prossimi giorni, dal momento che sono in corso gli esami su diversi tamponi a soggetti sospetti. Anche nel resto nella Granda, il numero dei contagiati è salito. Tra le diverse voci che si sono fatte spazio nel fine settimana, ieri è arrivata la conferma di un cittadino positivo a Fossano, in isolamento domiciliare, come ha comunicato l’amministrazione comunale. Sale anche il numero dei ricoverati al Carle di Cuneo, provenienti da altre province. L’ospedale, infatti, è tra quelli selezionati dalla Regione per curare in prima linea i pazienti affetti dal Covid, con 5 posti in rianimazione e 30 nel reparto di malattie infettive: dopo un primo paziente trasportato da Torino venerdì 6 marzo, sarebbero stati ricoverati altri tre pazienti non cuneesi.

Si è concluso così un fine settimana concitato per la Granda, ultima provincia piemontese e una delle poche nel Nord Italia a cedere all’avanzata del virus proveniente dalla Cina, che nel mondo ha superato i centomila contagi. Visto il rapido incremento dei casi nelle altre province del Piemonte, in molti si chiedevano quando sarebbe arrivata la notizia del primo contagio nel Cuneese. E quando venerdì scorso l’assessorato regionale alla sanità ha incluso Cuneo tra le aree con pazienti positivi,  le voci fin da subito hanno portato ad Alba, una delle aree più dinamiche della provincia. La conferma è arrivata prima da parte dell’Asl e poi dal Comune: si tratta di una persona che non necessita di ricovero, in buone condizioni di salute e pertanto in isolamento fiduciario al proprio domicilio, così come i suoi contatti più stretti. Per quanto riguarda gli altri due casi registrati sul territorio, uno è isolamento in casa, con  pochi sintomi, mentre il secondo è stato trasportato in via precauzionale al reparto di malattie infettive del Carle, dove le sue condizioni rimangono discrete. Da subito, secondo i protocolli ministeriali e regionali, il Dipartimento di igiene dell’azienda sanitaria si è attivato per ricostruire i contatti stretti avuti dai due soggetti negli ultimi giorni.

Vista la pronta risposta delle autorità sanitarie, da parte del sindaco Carlo Bo è arrivato un appello al buonsenso: «L’Asl ha da subito gestito in modo ottimale la situazione, che è sotto controllo dal punto di vista sanitario. Chiedo a tutti gli albesi di evitare allarmismi e di non diffondere false notizie. Le uniche informazioni correte sono quelle diffuse dai canali ufficiali, che invitano al rispetto delle norme igieniche e comportamentali utili per contenere la diffusione del virus». Nel frattempo, come prevedono i protocolli ministeriali, Bo ha costituito l’Unità di crisi per monitorare l’evolversi della situazione. Attivo anche il Centro operativo comunale di protezione civile, che ha iniziato a riunirsi fin dal 3 marzo, a fronte dell’emergenza nel Nord Italia: se l’Asl lo richiederà, i volontari sono pronti a intervenire con azioni pratiche, come la consegna di beni di prima necessità alle persone in quarantena.

Così, nella domenica mattina di un’Alba da poche ore costretta a convivere con il virus, è arrivata la notizia del contagio di Cirio, prima con un nota stampa e poi con un video in diretta social dello stesso governatore, in isolamento nella sua casa di Alba. Un messaggio per chiarire la situazione e per rassicurare i piemontesi: «Sto bene, non ho alcun sintomo e quanto accaduto non mi distoglierà in alcun modo dal ruolo che ricopro», ha spiegato. «Dopo la notizia del contagio del governatore del Lazio Nicola Zingaretti, che ho incontrato lo scorso 4 marzo durante un vertice a Roma, ho deciso di sottopormi in via cautelativa al test, come i miei colleghi delle altre regioni. Arrivato l’esito, è scattata la ricostruzione dei miei contatti più stretti». Nel frattempo, anche l’intera Giunta regionale si è sottoposta al tampone. «Forse ci saranno dei disagi, ma la nostra Regione è pronta a gestire l’emergenza, sia dal punto di vista organizzativo che della salute di tutti i cittadini. Quello che sto vivendo può servire a tutti per capire quanto sia fondamentale rispettare le regole comportamenti anti contagio: dobbiamo stare attenti, muoverci solo in caso di stretta necessità, rimanere in casa e mantenere la distanza di sicurezza di un metro dalle altre persone. Ce la faremo, se agiremo tutti insieme».

Francesca Pinaffo

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