Coronavirus, nelle province di Asti e Alessandria spostamenti limitati e obbligo di chiusura alle 18 per bar e ristoranti

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Immagine di repertorio

Le misure adottate nella notte dal Governo per limitare i contagi da Coronavirus sono meno restrittive rispetto a quelle ipotizzate nella bozza circolata nella serata di sabato 7 marzo, che ha fatto molto discutere, ma sono comunque molto rigide. Non riguardano direttamente la provincia di Cuneo, anche se gli abitanti della Granda sono comunque coinvolti da vicino, visto che i provvedimenti interessano le province di Asti e Alessandria (distanti pochi chilometri in linea d’aria dall’Albese), oltre alle province di Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli, altre undici province del Nord e l’intera regione Lombardia.

In tali aree saranno limitati i movimenti fino al 3 aprile, con il vincolo a “evitare ogni spostamento”. Non si tratta di un divieto assoluto né di un blocco ai mezzi di trasporto: sarà infatti possibile muoversi per rientrare a casa propria, per comprovate esigenze lavorative o per emergenze e motivi di salute. Alla luce di ciò, le Forze dell’ordine potranno fermare i cittadini in transito e chiedere loro perché si stanno spostando.

Nelle zone interessate dal nuovo decreto anti Coronavirus, bar e ristoranti potranno restare aperti dalle 6 alle 18 purché garantiscano almeno un metro di distanza tra i clienti: la sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. “Ci rendiamo conto che è una misura molto severa ma non possiamo più consentire contagi”, ha commentato il premier Conte. Chi ha 37,5 di febbre è invitato a restare a casa, mentre chi è in quarantena ha il divieto assoluto di uscire.

In tutta Italia saranno sospesi spettacoli, manifestazioni, attività legate a cinema, teatri, discoteche, pub, sale gioco.

Si attendono comunque aggiornamenti della Regione Piemonte per conoscere i dettagli operativi del decreto.

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