Da Verduno alle Officine grandi riparazioni, il Piemonte valuta ogni possibile aumento di posti letto

Il plauso della maggioranza di Bra per l’imminente apertura di Verduno 2

ALBA «Domani, 29 marzo, l’ospedale di Verduno aprirà le sue porte ai malati di Covid-19. Sarà una inaugurazione triste ma piena di significato». Lo scrive Monica Ciaburro, deputata di Fratelli d’Italia e sindaco di Argentera.

Per ora saranno disponibili sette posti letto di terapia intensiva e una trentina di subintensiva. «Non è il momento di fare alcun tipo di festa, il dolore per la scomparsa quotidiana di così tante persone riempie i nostri pensieri», aggiunge la parlamentare. «Positiva la richiesta avanzata dalla Regione  Piemonte affinché venga riattivato il servizio della Croce rossa militare, un corpo che oggi più che mai sarebbe utile per la nostra difesa sanitaria. Tutti assieme ne usciremo e allora, tutti assieme, faremo una gran festa per la vera inaugurazione dell’ospedale. Quello sarà il segno vero e tangibile del Piemonte che riparte».

A fianco del reparto dedicato al coronavirus nel nuovo ospedale di Verduno si pensa anche di allestire un presidio all’interno delle Ogr, Officine grandi riparazioni di Torino che potrebbe essere operativo già alla fine della prossima settimana. «Dobbiamo ampliare le strutture sanitarie operative», spiega all’Ansa Antonio Rinaudo, il magistrato in pensione che per primo ha pensato al grande spazio nel centro di Torino per questo utilizzo e che si sta occupando del dossier per conto della struttura coordinata da Vincenzo Coccolo. «Contiamo di allestire subito cento posti», spiega Rinaudo, magistrato in pensione da fine 2018 con alle spalle alcune delle più importanti inchieste svolte nel distretto piemontese negli ultimi decenni, da piazza San Carlo ai procedimenti nei confronti della galassia No Tav. «Lo spazio – si limita ad aggiungere – è tale che, in caso di necessità potremmo arrivare fino a 500 posti».

La segreteria regionale del Pd chiede di valutare anche in Piemonte l’ipotesi di usare gli ospedali dismessi per ospitare persone colpite dal coronavirus. «L’esigenza di individuare spazi sanitari per ospitare casi da Covid-19 meno gravi oppure ammalati di altre patologie – afferma il segretario regionale Paolo Furia con la vice Monica Canalis e la responsabile Salute Maria Peano – è sotto gli occhi di tutti. Riteniamo che anche il Piemonte, come stanno facendo altre Regioni, debba dedicare particolare attenzione agli ospedali dismessi. Stiamo raccogliendo segnalazioni su tutto il territorio, da amministratori locali, medici e operatori».

«Siamo consapevoli – aggiungono – che ciascuna struttura ha condizioni di agibilità diverse. In vista del Consiglio regionale di martedì, il Pd chiede quali verifiche sono messe in atto dalla Regione per accelerare i tempi di eventuali aperture e su quali siti. Si dovrebbero prevedere sopralluoghi mirati della Protezione civile per individuare in modo organizzato e non casuale i presidi che possono essere riattivati rapidamente».

«Per i post-acuti che richiedono convalescenza assistita – dicono ancora – è necessario individuare spazi appositi come previsto dalle linee di indirizzo del Ministero della salute, piuttosto creare reparti ad hoc nelle case di riposo, che si trovano già in difficoltà».

Ansa

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