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Il banchiere Beppe Ghisolfi appoggia l’idea di Trump di dare soldi direttamente ai cittadini

FOSSANO Gli Stati Uniti vanno verso l’approvazione di un piano antivirus con prevede 2mila miliardi di dollari per gli aiuti immediati a famiglie e imprese costrette alla quarantena e al blocco delle attività, con una mossa analoga a quella auspicata da Beppe Ghisolfi, vicepresidente e tesoriere del Gruppo europeo delle casse di risparmio dopo aver guidato a lungo la Cr Fossano.

Il banchiere Ghisolfi appoggia l’idea di Trump di dare soldi direttamente ai cittadini
Il banchiere Giuseppe Ghisolfi

Oltre a Trump anche il premier britannico Boris Johnson sta guardando nella direzione degli aiuti immediati alle persone ispirandosi all’economista Milton Friedman che, a fine anni Sessata, parlava di dare il denaro direttamente alle persone senza farlo passare attraverso il sistema bancario e finanziario per  far funzionare meglio le strategie economiche; la sua idea provocatoria era quella di gettarlo da un elicottero direttamente nelle mani delle persone.

«A livello europeo, oltre al Regno Unito è la Germania della Merkel che sta muovendosi con un approccio analogo per garantire i redditi e i salari con iniezioni monetarie direttamente compensative dei blocchi all’industria e al lavoro necessari per combattere il rischio del contagio virale. L’Italia avrà altrettanta capacità di ascolto? Ce lo auguriamo», dice Ghisolfi che quantifica in 400 miliardi l’importo che il nostro paese deve chiedere alla Banca centrale di Francoforte contro il virus: a patto che si tratti di «liquidità che vada direttamente nelle tasche di famiglie e imprese, senza fronzoli né giochini».

«L’Italia, in prima linea nel combattere un’emergenza che mette alla prova l’intera Europa, può e deve chiedere e ottenere molto, con una iniezione diretta di liquidità nelle tasche di famiglie e aziende», dettaglia Ghisolfi secondo cui, «dopo questa emergenza molti valori di riferimento cambieranno, mentre l’economia tornerà gradualmente alla normalità con una maggiore importanza al merito, lo stesso che il personale medico e sanitario sta dimostrando nel curare e salvare il maggior numero di vite umane. Ci riscopriremo tutti meno social e più sociali alla fine di questa quarantena a cui ci dobbiamo attenere scrupolosamente. A testa meno chinata sui telefonini e più alta nella società e nel rapporto con il prossimo».

 

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