Il vescovo Marco torna a pregare alla Moretta per malati e anziani

Il messaggio di monsignor Brunetti a giovani e famiglie dal santuario della Moretta 3

ALBA Questa sera, mercoledì 25 marzo, solennità dell’Annunciazione del Signore, il vescovo di Alba Marco Brunetti, si è recato al santuario della Moretta per un momento di preghiera alla Vergine Maria. In tale occasione ha indirizzato un messaggio a malati e anziani, le categorie particolarmente colpite dalla pandemia da coronavirus, assicurando la vicinanza della Chiesa.

Il messaggio di monsignor Brunetti a giovani e famiglie dal santuario della Moretta 1

Brunetti esprime sostegno a quanti sono impegnati sul fronte dell’assistenza e del volontariato, dando la disponibilità di accogliere in Seminario il personale sanitario che necessitasse di una stanza. E invita i sacerdoti a garantire il conforto spirituale a chi è malato, collaborando con le autorità sanitarie. Infine, annuncia che venerdì 27 si recherà al cimitero di Alba per pregare e benedire i defunti.

Questo il testo del messaggio:

LA CHIESA È VICINA A MALATI E ANZIANI E A QUANTI SI PRENDONO CURA DI LORO

Carissimi fratelli e sorelle,
grazie per essere collegati anche questa sera per la preghiera del santo Rosario, nel giorno della solennità dell’Annunciazione del Signore, che ci ricorda il grande mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio nel grembo della Vergine Santa.

Ringrazio i Padri Giuseppini del Marello per la loro disponibilità e accoglienza.

La scorsa settimana mi sono rivolto ai giovani e alle famiglie, questa sera vorrei dire due parole agli anziani e ai malati.

A voi anziani esprimo tutta la mia riconoscenza e gratitudine per tutto ciò che rappresentate per la Chiesa e la nostra società, voi siete, come dice papa Francesco, le nostre radici.

In questi giorni di pandemia, più volte siete stati considerati fragili e a rischio, e fisicamente è vero, ma tutti noi sappiamo che le cose fragili sono le più preziose. Quanta esperienza, quanta pazienza e quanta profondità di spirito noi leggiamo sul vostro volto e nei vostri occhi.

Mi rivolgo a chi di voi è solo a casa e se prima dell’emergenza vedeva qualcuno, ora le visite si sono, per cautela sanitaria, rarefatte, comprese quelle dei figli e dei nipoti. Mi auguro che non vi manchi nulla di essenziale, come la spesa e i medicinali, so che tanti volontari si prodigano per questo. Forse basterebbe una telefonata amica da parte di qualcuno: spero che ciò avvenga.

Siate vigili e fedeli alla preghiera facendovi aiutare dalla televisione, come siete abituati a fare fin da prima che iniziasse l’emergenza. Pregate per me e io assicuro la mia preghiera per tutti voi. Il Signore e Maria Santissima vi accompagnino in questo tempo di solitudine, ma non di isolamento.

I nostri ospedali e le residenze per anziani ospitano tanti ammalati, bisognosi di cure sanitarie e di attenzioni relazionali che esprimano sostegno e consolazione.

Il messaggio di monsignor Brunetti a giovani e famiglie dal santuario della Moretta 3

A voi malati vorrei manifestare tutta la mia vicinanza e preghiera.

In questo tempo di Quaresima, in prossimità della Settimana santa, vi penso sul vostro letto d’ospedale, come Gesù nell’orto del Getsemani.

Come Gesù, chiediamo a Dio Padre, il dono della guarigione: «Padre se vuoi allontana da me questo calice!».

Tutti noi imploriamo da Dio la guarigione, con preghiere e suppliche, ma come Gesù, la nostra preghiera, sostenuta dalla fede, dalla speranza e dalla carità, arriva ad esclamare: «Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta».

 Chiedo al Signore per me e per tutti voi, la forza di accogliere la volontà di Dio, nella certezza che lui è il nostro Salvatore e vuole la nostra salvezza.

«Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

Voi medici, infermieri e operatori sanitari, siate per tutti i vostri malati quel sostegno morale e spirituale, oltre che professionale, supplendo con la vostra vicinanza e con il vostro affetto, ai loro cari, impediti per motivi cautelativi, a essere fisicamente presenti ai piedi del letto, stringendogli la mano.

Se potete dite con loro una preghiera e date loro una benedizione, facendo una croce sulla loro fronte.

Ho messo a disposizione dell’Asl le camere del Seminario vescovile gratuitamente per voi operatori sanitari bisognosi di una stanza per riposarvi tra un turno e l’altro di servizio, come segno di carità concreta della nostra Chiesa in questo tempo di emergenza.

Ai sacerdoti, cappellani e assistenti religiosi, dico: fate il possibile, con tutte le precauzioni del caso, a non far mancare il conforto religioso e sacramentale ai malati specialmente ai più gravi, in accordo con le autorità sanitarie.

Venerdì prossimo, 27 marzo, aderendo a una iniziativa promossa dalla Cei, nel pomeriggio mi recherò al cimitero di Alba, per un momento di raccoglimento, veglia di preghiera e benedizione.

L’intenzione è quella di affidare alla misericordia del Padre tutti i defunti di questa pandemia, nonché di esprimere anche in questo modo la vicinanza della Chiesa a quanti sono nel pianto e nel dolore.

Se potete e lo desiderate, unitevi a me.

Carissimi vi saluto facendo ancora una preghiera alla Vergine nel tempo della fragilità.

Alba, 25 marzo 2020

† Marco, vescovo

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