Lettera aperta di un neivese a Clusone ai suoi ex concittadini, con l’invito a rimanere a casa per evitare un contagio di massa

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CORONAVIRUS La Lombardia nella morsa del Coronavirus con la provincia di Bergamo al collasso dove si registrano oltre 2 mila contagi, dall’inizio dell’epidemia. Una situazione drammatica raccontata da un ex membro delle forze dell’ordine di origine neivese che scrive ai propri concittadini invitandoli a non uscire e a non sottovalutare la situazione.

Lettera aperta di un neivese a Clusone (Bergamo) ai suoi ex concittadini, con l’invito a rimanere a casa per evitare un contagio di massa.

“Ciao amici neivesi. Sono E.L. e per chi non mi conosce sono un Neivese che da anni vive in provincia di Bergamo e precisamente a Clusone che è la capitale della Val Seriana. Si potrebbe paragonare Clusone ad Alba e la Val Seriana alle Langhe anche a livello ospedaliero, nel senso che il nostro ospedale è all’incirca paragonabile a quello che c’è ad Alba. Vi voglio avvisare di alcune cose: la settimana scorsa in ospedale qui a Clusone avevamo quattro casi di coronavirus, oggi abbiamo centinaia di casi al giorno e la situazione è totalmente fuori controllo. Molti medici sono ammalati e in una condizione psicologica spaventosa. Ovviamente per Questioni legate al mio lavoro passato io conosco quasi tutti i primari di questo ospedale e sono a conoscenza della situazione reale. Non è vero che stanno morendo solo gli anziani e i debilitati, in questo momento tutto quello che si può fare per curare i malati viene fatto per i malati tra i 40, 50 e 60 anni, gli anziani non possono essere curati in questo momento. Quando avviene un decesso i parenti non possono essere in ospedale e vengono avvisati telefonicamente. Qui ci sono in giro solo ambulanze ed elicotteri e la situazione è drammatica. Vi dico questo perché so che a Neive fortunatamente siete come eravamo noi 10 giorni fa, potete evitare che vi succeda quello che è successo a noi solo stando a casa ed evitando veramente tutti i contatti. Fate la spesa una volta alla settimana, usate mascherine e guanti, perché altrimenti fra 10 giorni sarete nelle nostre condizioni ed è spaventoso. Io mi auguro di non avervi spaventati ma di avervi fatto capire quello che bisogna fare in questo momento faccio i migliori auguri a tutti i paesani e chissà quando potrò venire a Neive. Spero presto”

 

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