8 MARZO Parla a Gazzetta Sara Pennella della segreteria albese del Partito democratico, fa parte della locale Consulta delle pari opportunità riguardo a un tema di scottante attualità.
Che cosa dicono i dati?
«Anzitutto che la disparità sulla retribuzione, in base al genere, è del 5 per cento in Italia. Una differenza che s’innalza sino al 14, se ci riferiamo alla media europea. Da qui la nostra proposta che mira a incentivare azioni virtuose da parte delle imprese».
Quindi, in Italia si sta meglio che nell’Ue?
«È necessaria un’analisi più attenta. In tante parti d’Italia la popolazione di donne lavoratrici è sensibilmente inferiore a quella maschile. C’è un problema di occupazione femminile e di accesso al lavoro. Anche questa è una disparità molto preoccupante, da sanare».
Che cosa prevede la proposta di legge?
«La modifica dell’articolo 46 del codice sulle pari opportunità. Si richiede alle aziende – anche quelle al di sotto dei cento dipendenti – di stilare regolari report da inviare all’Inps, documenti che rendano possibile monitorare la concreta realizzazione delle pari opportunità in azienda. In seguito, i dati relativi alle diverse situazioni saranno resi pubblici. In caso di inadempienza saranno disposte precise sanzioni; a chi rispetta i parametri sarà invece attribuita una sorta di certificazione di pari opportunità nel lavoro».
Alessio Degiorgis