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Santa Vittoria: uno spazio a San Rocco per il botanico Bertero

Santa Vittoria: uno spazio a San Rocco per il botanico Bertero 1

SANTA VITTORIA Tra gli obiettivi del progetto di recupero del centro storico promosso dall’Amministrazione comunale c’è la volontà di restituire alla collettività gli spazi in disuso e di riattualizzare la memoria locale. Ed è anche alla luce di questi propositi che a breve avrà inizio la seconda tornata dei lavori che interessano la cappella di San Rocco. La prima tranche, resa possibile dal contributo delle fondazioni Crc e Crt, ha riguardato la messa in sicurezza dell’edificio, con il rifacimento del tetto e della struttura portante.

Santa Vittoria: uno spazio a San Rocco per il botanico Bertero
La cappella di San Rocco è la più antica di Santa Vittoria.

La seconda parte dei lavori, finanziati attraverso un bando del Gal Langhe Roero Leader e grazie al sostegno della fondazione Crc, interesserà invece l’aspetto funzionale ed estetico dello spazio interno e del belvedere antistante. «Il Comune ha voluto investire in questo spazio e adesso è giunto il momento di metterlo a disposizione delle associazioni e dei cittadini che vogliono promuovere iniziative culturali. È stato un grande lavoro, durato molti anni, che sta per giungere al termine: sarà, per me e per tutti coloro che si sono prodigati per la buona riuscita del progetto, un orgoglio vederlo completato», ha dichiarato il sindaco Giacomo Badellino. Una parte dello spazio interno della cappella sarà destinata all’allestimento di due mostre permanenti: una dedicata alla storia del bene recuperato (è la cappella più antica di Santa Vittoria) e una dedicata all’erborista locale Carlo Bertero.

Barbara De Micheli, la coordinatrice della mostra su Bertero, spiega le origini dell’iniziativa: «Non esisteva a Santa Vittoria un luogo in cui le persone potessero conoscere il lavoro di questo studioso. Abbiamo quindi pensato di far diventare la cappella un centro di documentazione su Carlo Bertero: è in via di definizione la collaborazione con l’erbario del Dipartimento di scienze della vita e biologia dei sistemi dell’Università di Torino, dove sono conservati alcuni degli ultimi erbari originali di Bertero».
La parte restante dello spazio interno consentirà di organizzare altre mostre, convegni ed eventi culturali. La superficie esterna alla cappella – un punto panoramico da cui si gode una vista eccezionale – sarà il luogo in cui le piante studiate da Bertero ritorneranno ad avere vita per poter essere osservate. Tra le molte varietà storiche tipiche del nostro territorio, ci saranno anche le orchidee spontanee.«L’obiettivo non è solo celebrare la sua figura, bensì creare un luogo di scambio di conoscenze. Abbiamo voluto aprire una finestra su questo mondo vegetale, da molti ancora ignorato», conclude De Micheli. Questo intervento non è che il preludio di una riqualificazione del centro storico, che proseguirà in estate con l’installazione dell’opera dell’artista Hilario Isola in paese.

 

Della vita del medico e botanico Carlo Luigi Giuseppe Bertero (Santa Vittoria, 1789 – Oceano Pacifico, 1831) non si sa molto. Bertero compì due grandi spedizioni botaniche: la prima (1816-1821) nelle Antille e in Colombia; la seconda (1828-1831), in Cile e nell’arcipelago di Juan Fernandez. Nel 1831 morì in un naufragio al largo di Tahiti. La maggior parte delle raccolte botaniche effettuate durante le sue spedizioni (piante essiccate e semi), insieme a quelle giovanili compiute nell’Albese, sono conservate all’Università di Torino, insieme ad alcuni documenti personali, come il suo diario di campo scritto nel corso della prima spedizione.

Federico Tubiello

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