Una giornata alle donne è pagata una lira e 10 centesimi

Una giornata alle donne è pagata una lira e 10 centesimi

8 MARZO Quello delle filandaie era un lavoro rischioso, oltreché logorante e mal retribuito. A inizio secolo è eccezionale un orario di 12 ore, come alla Fodratti di Bra, negli stabilimenti Chicco di Dogliani e di Cherasco. Alla filanda Calleri di Sanfré, come in gran parte dei setifici della provincia, l’orario rimane rigidamente fissato sulle 13 ore e mezza, dalle 5.30 alle 12, dalle 13 alle 20.

Quanto ai salari percepiti, alla Fodratti nel 1898 toccano la media di 1,05 lire, ma nella vicina Sanfré oscillano fra 0,90 e 1,10 con un’ora e mezza in più di lavoro. Alla Chicco di Cherasco, denuncia il socialista Felice Brogni: «Le bambine hanno otto soldi al giorno… Più grandicelle fanno la sbateusa con 16 o 17 soldi di salario e infine toccano il cielo col dito, quando assumono il grado di filatrici a cui corrispondono 1,10 lire di salario giornaliero. Nemmeno dieci centesimi l’ora!».

A Bra la paga nel 1904 è salita a 60 centesimi per le ragazze con meno di 15 anni, 0,75 per quelle comprese fra i quindici e vent’anni e di una lira e 10 alle maggiori di età. Per fare un raffronto con oggi, secondo le tabelle dell’Istat, la cifra corrisponde a quattro euro e 75 centesimi. Il salario medio degli uomini impiegati (otto in tutto) è invece di 2,60.

L’età giovanissima, l’origine per lo più contadina e il semianalfabetismo espongono le ragazze a soprusi di ogni genere, compresi gli insulti e le molestie sessuali. Alle prevaricazioni le filandaie cominciano, con il nuovo secolo, almeno nelle città, a rispondere con gli scioperi. Dopo qualche tentativo a Bra, nel 1906 ad Alba alla filanda Defernex (già Craponne, già Bruno-Giorelli) con l’aiuto della sezione socialista le lavoratrici stilano una lista di rivendicazioni fra cui campeggiano la riduzione dell’orario da 11 a 10 ore e l’aumento di 10 centesimi di paga.

Lo sciopero dura due settimane ed è accompagnato da cortei di «giovani filatrici passeggianti inoperose con nastri rossi sul capo, al petto e al braccio». Il leader socialista, l’avvocato Riccardo Roberto, tiene un comizio di sostegno in piazza Pertinace. Scoppiano tafferugli. Il corteo è sciolto con i rituali squilli di tromba. L’anarchico Dario Mosca, il socialista Vincenzo Ravinale e le filatrici Carolina Autero, Giuseppina Corino e Teresa Sacco finiscono davanti al giudice per incitamento allo sciopero, insulti e minacce alle crumire. Saranno ovviamente difese gratis da Roberto.

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