Alba: 6,6 milioni di euro spendibili subito dall’avanzo di amministrazione

La città si conferma una delle più virtuose d’Italia riguardo ai conti del Municipio

Dal consuntivo 2019 6,6 milioni spendibili

BILANCIO  Il primo bilancio consuntivo dell’era Carlo Bo porta in dote numeri lusinghieri e conferma il Comune di Alba come uno dei maggiormente virtuosi d’Italia, con zero euro di debiti, ma con una possibilità di indebitamento a inizio 2020 di 178 milioni di euro.

A presentare il bilancio in anteprima il sindaco di Alba Carlo Bo: «Andremo ad approvare un consuntivo solido con ottimi risultati in tutti i parametri di spese ed entrate, in un 2019 che ha visto la nostra Amministrazione prendere il testimone da quella presieduta da Maurizio Marello. Sappiamo quanto le finanze della nostra città siano state gestite in modo virtuoso e in questo modo vogliamo proseguire. Il ringraziamento va a tutti gli albesi e alle aziende del territorio che pagano le tasse comunali e hanno permesso questi risultati».

Il sindaco elenca gli indicatori principali del rendiconto: «L’esercizio si chiude con un avanzo utilizzabile importante, pari a 6.645.940 euro, l’avanzo di amministrazione totale supera i 18 milioni – dei quali 3,5 sono la quota vincolata, 7,8 la quota accantonata nel fondo crediti di dubbia esigibilità. Sul fronte delle entrate tributarie, sono stati raccolti 19,5 milioni, il 71 per cento delle entrate totali, 1,3 milioni arrivano da trasferimenti dello Stato e 6,5 milioni da entrate extratributarie. Tra le entrate tributarie a fare la parte del leone sono Imu (8,2 milioni) e Tari (5,2 milioni). Per quanto riguarda le entrate extratributarie, da sanzioni al codice della strada sono arrivati 1,5 milioni, dalla mensa scolastica poco più di un milione, dal pagamento dei parcheggi quasi 700mila euro». Buona anche la quota proveniente dagli oneri di urbanizzazione, pari a 1 milione e 490mila euro contro 1,2 milioni contemplati nel bilancio di previsione.

L’assessore al bilancio Bruno Ferrero pone l’accento sugli indicatori finanziari: «Nel 2019 siamo arrivati al 95,19 per cento di autonomia finanziaria, segno di quanto il Comune di Alba non dipenda da entrate statali o regionali, si tratta del dato più alto degli ultimi anni. Aumenta anche l’autonomia impositiva al 71,3 per cento, nonostante siano stabili la pressione finanziaria e la pressione tributaria. Ogni albese verserà nelle casse del Comune 617 euro di tasse».

Un dato, quest’ultimo, che conferma una tendenza al ribasso: nel 2014 la quota era di 643 euro pro capite.

«Sarà un’approvazione di bilancio anomala, perché da un lato commenteremo numeri entusiasmanti, fotografia di un 2019 estremamente positivo, dall’altro il pensiero andrà al bilancio 2020, che sarà stravolto dall’emergenza coronavirus. Nel destinare i 6,6 milioni di euro dovremo essere consapevoli che difficilmente il prossimo anno potremo contare su un avanzo del genere. Dovremo quindi lavorare in ottica futura», spiega Carlo Bo, che aggiunge: «Andremo ad aiutare le persone o le aziende, dove non arriveranno fondi statali e regionali, il nostro obiettivo è non lasciare indietro nessuno. A chi mi chiede di sospendere le tasse, ribadisco che questo non è possibile. Senza i circa 13 milioni di euro di entrate da Imu e Tari il Comune non è in grado di chiudere il bilancio, sicuramente andremo ad aiutare chi non sarà in grado di pagare le imposte comunali, anche grazie ai tanti contribuenti albesi».

Nella ricca Alba quasi duemila persone chiedono aiuti alimentari

Le prime iniziative per sostenere l’economia sono già sul tavolo con l’accordo con Banca d’Alba per la sospensione dei pagamenti dei mutui e l’anticipo della cassa integrazione per le famiglie, mentre per le attività imprenditoriali nuova liquidità, moratoria dei finanziamenti e proroga delle scadenze.

Con Aca il Comune permetterà alle attività associate di ottenere un finanziamento a tasso agevolato di importo massimo di 60mila euro su base quinquennale. Analogo provvedimento sarà intrapreso con Confartigianato e Confagricoltura. Sono inoltre in corso le trattative per arrivare a un sostegno nel pagamento delle bollette con Egea e nel sostegno al pagamento degli affitti.

«Siamo abituati a pensarci come un’isola felice, ma le domande per i buoni spesa sono state quasi 600: contando una media di tre persone per nucleo familiare, vuol dire quasi duemila persone che stanno riscontrando difficoltà a mettere il pane in tavola, questi numeri devono farci riflettere», commenta l’assessore Bruno Ferrero.

Gran parte dell’avanzo di amministrazione sarà destinato per far ripartire le attività cittadine, con una particolare attenzione al turismo, ora completamente fermo.

«Parliamo di migliaia di operatori e di investimenti importanti che rischiano di rimanere fermi a lungo. Una delle nostre priorità dovrà essere rilanciare il turismo sul territorio», commenta il sindaco Carlo Bo: «Cercheremo in ogni modo di limitare gli effetti del coronavirus sul bilancio. Una delle strade sta nel mio vecchio pallino di censire tutti gli immobili di proprietà comunale per valutare quali possono essere messi a reddito e quali alienati. Sono convinto che, in questo modo, potremo reperire risorse importanti».

Marcello Pasquero

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