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Coronavirus: Oltre 1,2 milioni di casi nel mondo. Trump manda l’esercito a New York

Ceresole: secondo contagio da Covid-19

I casi di coronavirus nel mondo hanno superato quota 1,2 milioni, mentre il numero dei morti si avvia velocemente verso la soglia dei 65.000: lo rende noto la Johns Hopkins University. Nel suo ultimo bollettino l’università americana specifica che i contagi sono ora 1.203.099, i decessi 64.774 ed il numero dei guariti 246.893.

Ancora record di morti negli Stati Uniti a causa del coronavirus, otre 2.500 in sole 48 ore. Le vittime ora, secondo i dati elaborati dalla John Hopkins University, sono 8.503. I casi accertati di persone positive ammontano a 312.245, quasi il triplo di Italia e Spagna e il quadruplo della Cina.

Donald Trump ha annunciato anche il dispiegamento a New York di mille militari per aiutare la città a gestire l’emergenza pandemia. “Saranno impiegati dove c’è più necessita’”, ha detto. Il sindaco Bill de Blasio nelle ore precedenti aveva chiesto alla Casa Bianca l’invio di soldati e personale ospedaliero.

Da quando l’emergenza coronavirus è esplosa – tra l’altro – almeno 430.000 persone sono giunte negli Usa su voli diretti dalla Cina, 40.000 negli ultimi 2 mesi, dopo che Trump ha varato la stretta sui viaggi. Lo riporta il New York Times, secondo cui i passeggeri sono di nazionalità diverse e sbarcati a Los Angeles, San Francisco, New York, Newark Chicago, Seattle e Detroit. In migliaia sono arrivati da Wuhan e molti voli sono continuati fino alla scorsa settimana da Pechino a Los Angeles, San Francisco e New York, con passeggeri esenti dal divieto di ingresso negli Usa.

Intanto stabiliscono un nuovo massimo i casi di contagi di coronavirus a Tokyo, confermando una tendenza al rialzo che non sembra conoscere interruzioni. Nella stima preliminare di domenica, le infezioni registrate domenica nella capitale giapponese si assestano a 130, un numero che supera il record di ieri di 118, dopo aver oltrepassato per la prima volta le 100 unità giornaliere. Con i casi odierni il totale delle persone risultate positive nella capitale supera quota 1.000. Con gli aumenti costanti di casi, continuano le pressioni da più parti all’amministrazione del premier Shinzo Abe per decretare lo stato di emergenza. Per il secondo fine settimana di fila a Tokyo le strade erano semi-deserte, malgrado non fosse stato imposto alcun lockdown esecutivo dalle autorità, con i cittadini che hanno raccolto volontariamente l’invito della governatrice Yuriko Koike a restare a casa e a non uscire se non per i servizi essenziali.

In Svezia l’epidemia di coronavirus cresce più rapidamente che altrove in Scandinavia (oltre 6.400 contagi e 333 morti) e sul governo ci sono pressioni affinché abbandoni la linea morbida: scuole, ristoranti e bar aperti e semplici raccomandazioni a limitare i contatti, affidandosi alla responsabilità dei singoli. In un’intervista al quotidiano Dagens Nyheter il premier Stefan Lofven ha ribadito di non voler sovraccaricare il sistema sanitario, ma ha ammesso che bisogna “prepararsi a migliaia di vittime”.

Il numero di casi di coronavirus in Iran è salito a quota 58.226, ben 2.483 in più rispetto a ieri: lo ha detto oggi il portavoce del ministero della Sanità, Kianoush Jahanpour, sottolineando che nelle ultime 24 ore sono morte almeno 151 persone, per un totale di 3.603. “Finora sono guariti circa 22.011 pazienti – ha aggiunto -, ma 4.057 sono in condizioni critiche”.

Ci vorranno ancora tra sette e dieci giorni prima che l’epidemia di coronavirus nel Regno Unito raggiunga il suo picco e la curva dei casi cominci ad appiattirsi: lo ha detto oggi alla Bbc on Sunday l’epidemiologo Neil Ferguson, dell’Imperial College di Londra, il cui team ha delineato nelle settimane scorse modelli allarmanti di potenziale diffusione del virus che hanno alla fine convinto il governo ad accelerare sulla strada di un lockdown radicale.

E’ atteso per questa sera lo storico discorso alla nazione della regina d’Inghilterra, che secondo le anticipazioni dei media britannici esorterà i suoi sudditi alla “autodisciplina” e alla “determinazione” per superare con uno spirito di “fratellanza” l’emergenza della pandemia di coronavirus.

Prosegue per il terzo giorno consecutivo il calo dei decessi provocati dal coronavirus in Spagna, con 674 morti nelle ultime 24 ore, 135 meno di eri e il livello più basso degli ultimi nove giorni. E’ quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Sanità di Madrid pubblicato dal quotidiano El Pais. Nel complesso i morti sono 12.418 su un totale di 130.759 casi, 6.023 contagi in più nelle ultime 24 ore.

Crescono più di ieri i morti in Belgio a causa del coronavirus. Secondo i dati diffusi dalle autorità sanitarie, i decessi nelle ultime 24 sono stati 164 contro i 140 di sabato portando il numero totale delle vittime a 1447. Per la prima volta invece il numero dei dimessi (504) ha superato quello dei nuovi ricoveri (499). Le persone ospedalizzate a causa del coronavirus sono oggi 5.735 di cui 1.261 in terapia intensiva, 16 in più rispetto a ieri. Le persone risultate positive al virus sono 19.961, 1.260 in più rispetto a sabato.

I casi positivi di coronavirus hanno raggiunto in Israele la cifra di 8.018. Lo ha reso noto il ministero della Sanità, secondo cui al momento 127 malati sono ricoverati in condizioni gravi e 106 di essi sono in rianimazione. I decessi sono stati complessivamente 46 e le guarigioni 477. Negli ultimi giorni i responsabili alla sanità lanciano continui appelli alla popolazione affinchè quest’anno rinuncino a visitare parenti in occasione della Pasqua ebraica (che inizierà mercoledì) per non dare altro impulso alla diffusione della pandemia. “Israele si trova ad un bivio”, ha affermato il premier Benyamin Netanyahu e le giornate di Pasqua, ha ammonito, possono essere di importanza critica per il Paese. “Tutti devono quindi restare in casa e celebrare la Pasqua in forma intima”.

Con altri nove casi è salito a 226 il numero dei positivi al coronavirus nei Territori Palestinesi, Gaza compresa. Lo ha fatto sapere il ministero della Sanità dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) secondo cui i casi sono avvenuti nel Governatorato di Ramallah, Jenin e Gerusalemme. Inoltre il governo sta studiando la possibilità di chiudere per precauzione un ospedale a Tulkarem, dove si è recato un paziente affetto da Covid-19 prima di essere trasferito in un centro specializzato nel trattamento dei malati di coronavirus. Finora è una la vittima della pandemia nei Territori

Il ministero per le Migrazioni greco ha reso noto che un secondo campo di migranti vicino ad Atene è stato posto in isolamento dopo che un residente afghano si è rivelato positivo al coronavirus. Si tratta del campo di Malakasa, ad una quarantina di chilometri a nord-est di Atene, che è stato messo in “completo isolamento sanitario” per 14 giorni, e nessuno vi potrà entrare o uscire.

E a Cuba una anziana di 101 anni è stata segnalata dal ministero della Sanità fra le persone contagiate dal coronavirus. La paziente, si precisa in un comunicato, “è in condizioni gravi”. Si tratta del paziente più anziano registrato nell’isola, ‘primato’ che fino a qualche giorno fa apparteneva a Marta Sánchez, una donna di 94 anni dimessa l’1 aprile dall’Istituto di malattie tropicali ‘Pedro Kourí’ di L’Avana. Attualmente si contano nell’isola caraibica 288 pazienti contagiati dal Covid-19, di cui sei deceduti. Fra questi vi è anche un cittadino italiano di 61 anni, morto a metà marzo.

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