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Grimaldi scrive a Cirio: “A cosa serve prendersela con chi corre e alzare sanzioni se non si garantisce sicurezza a operatori in prima linea?”

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Marco Grimaldi, consigliere regionale di Liberi Uguali Verdi scrive al presidente della Regione Alberto Cirio:

 

“Sono già passati venti giorni da quando abbiamo sollevato il tema di chi non ha casa (condizione che riguarda anche tante famiglie) e del duro lavoro degli operatori e delle operatrici di bassa soglia e altri livelli, i cui servizi sono essenziali ora più che mai e che perciò si espongono ed espongono i propri cari ogni giorno al rischio di entrare in contatto con il Covid-19”. Inizia così la lettera che Marco Grimaldi (LUV) ha inviato questa mattina al presidente della Regione, Alberto Cirio e all’Assessore Luigi Icardi.

“Da settimane – prosegue Grimaldi – questi lavoratori chiedono alle istituzioni di non essere lasciati soli e di avere a disposizione luoghi dedicati alla quarantena per gli utenti che si ammalano, e in generale ripari diurni per coloro che di giorno sono costretti a vagare per la città. Chiedevano mascherine, tute, occhiali e calzari necessari in caso di persone con sintomi, per poter continuare ad assistere i tantissimi senza dimora delle nostre città. Ora c’è altro”.

“Proprio ieri – continua a Grimaldi – mi è stato segnalato un gravissimo problema di contagio, che riguarderebbe gli operatori sociali, in un dormitorio in via Reiss Romoli dove, tra l’altro, l’equipe è in larga parte in malattia e alcuni ospiti sono già ricoverati in ospedale. Benché i casi siano stati segnalati e siano stati richiesti i dispositivi di protezione, la cooperativa non ha ricevuto alcuna risposta. Vanno inoltre tenute in osservazione le situazioni degli altri dormitori della città, in quanto il rischio potenziale è molto alto”.

“Chiedo nuovamente – prosegue la lettera – che la Regione si faccia carico di questa situazione gravissima. Secondo Grimaldi “serve innanzi tutto personale aggiuntivo per fronteggiare una situazione estremamente allarmante, servono alberghi, housing, condomini sociali, foresterie militari, scuole in disuso o altre strutture per consentire l’auto isolamento per i casi sospetti o accertati che non necessitano di ricovero, poiché se rimangono nelle strutture di accoglienza non è possibile garantire loro un efficace isolamento. Non solo: serve che quelle strutture vengano sanificate prima che possano ospitare nuovamente persone in difficoltà e l’Unità di Crisi dovrebbe garantire di venire a prendere le persone a fronte di febbre e tosse persistente; per i compagni di stanza o per chi è entrato in contatto con un positivo 2 o 3 giorni prima dei sintomi occorre trovare una sistemazione idonea (che non può essere il dormitorio) per la quarantena. E, naturalmente, bisogna sottoporre al tampone tutti gli operatori e gli ospiti immediatamente”.

“Presidente Cirio – conclude Grimaldi –, a che serve prendersela con chi corre 100 metri in più o in meno ealzare le sanzioni, se non garantiamo la sicurezza e la salute di chi lavora in prima linea per tutti noi? Domando a lei e all’Assessore Icardi che la situazione venga affrontata già dalle prossime ore e chiedo che venga relazionato quanto fatto nella prima seduta di commissione utile”.

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