Neive: grazie alla didattica a distanza le lezioni non si sono fermate

Neive: grazie alla didattica a distanza le lezioni non si sono fermate
Micaela, alunna di Neive, ha lanciato un messaggio di speranza con un rebus di ispirazione musicale.

NEIVE Nel difficile periodo di epidemia e di chiusura straordinaria delle scuole, l’istituto comprensivo Beppe Fenoglio si è posto l’obiettivo di mantenere il dialogo educativo con i ragazzi e farlo diventare “contagioso”, cercando di coinvolgere alunni e genitori. «Per la secondaria di Neive e Mango abbiamo attivato numerosi canali per rimanere in contatto con gli allievi e le famiglie. I docenti preparano lezioni che inviano sul registro elettronico, sulle piattaforme di classi virtuali o sui canali di YouTube. Abbiamo anche predisposto un calendario con le videolezioni», afferma il dirigente scolastico Pierluigi Rocca.

I ragazzi possono incontrare regolarmente docenti e compagni in video, correggendo gli elaborati, affrontando nuovi argomenti di studio e confrontandosi anche sulle paure e sul difficile momento che si trovano a vivere.  Anche la scuola primaria si avvale della didattica a distanza, con forme e modalità leggermente differenti, a seconda dell’età degli alunni. Per le classi prime, seconde e terze lo strumento prevalentemente utilizzato per inviare materiali e videolezioni rimane il registro elettronico, mentre quarte e quinte stanno sperimentando la piattaforma Classroom G Suite, che consente agli insegnanti di caricare lezioni, video, materiali, link e compiti. Le insegnanti mantengono contatti con le rappresentanti di classe, in modo da monitorare costantemente l’andamento e l’efficacia delle modalità di lavoro. Oltre alla didattica, non viene trascurato l’aspetto emotivo dell’alunno. Molti docenti, infatti, dedicano momenti di videolezione per permettere ai bambini di vedersi, anche se virtualmente, e di mantenere così i contatti.

A Treiso la scuola primaria ha arricchito il suo blog con giochi didattici interattivi e con varie proposte creative messe a disposizione di tutti gli allievi. Anche la scuola dell’infanzia non si è fermata di fronte a questa emergenza, ma si è ripensata. Il metodo più semplice e immediato è stato l’uso di WhatsApp. Si sono usati i gruppi che le insegnanti fiduciarie avevano già attivato con le rappresentanti dei genitori per lo scambio dei materiali: video con tutorial per lavoretti, canzoni, percorsi motori o attività quotidiane del calendario per non perdere il ritmo della scuola. Le risposte sono state dirette e immediate: i genitori condividono con le docenti le foto dei bimbi mentre lavorano, cantano o mettono in mostra le loro realizzazioni. «Le famiglie, grazie anche al lavoro svolto dai rappresentanti di classe, ci supportano in modo costante, e hanno compreso lo sforzo messo in campo per privilegiare una proposta didattica basata sullo sviluppo di competenze, sullo spirito di cooperazione e di reciprocità», conclude il dirigente Rocca.

Al rientro a scuola, si pensa di allestire una piccola mostra in ogni plesso con tutti i lavori realizzati dagli studenti in questo difficile periodo.

Silvana Fenocchio

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