BRA Grande festa per la comunità ortodossa di Bra per Pasqua che viene celebrata il 19 aprile da padre Vasile Doroftei, il parroco ortodosso che segue la comunità ortodossa di Bra nella chiesa dedicata a Santa Caterina di Alessandria d’Egitto, in via Cavour. Venne costruita nella prima metà del XVI secolo e ampliata nel 1715 con la facciata attuale eseguita nel 1890. Durante la rivoluzione francese, San Rocco era il luogo dove si tenevano le adunanze politiche; oggi consacrata come chiesa ortodossa.
La celebrazione è stata trasmessa in streaming sul profilo Facebook del parroco padre Vasile. Quest’anno non come da tradizione, non sono stati presentati sull’altare cestini di cibi e uova. Per gli ortodossi, l’uovo è simbolo di rigenerazione e di purificazione. La leggenda narra che le uova portate nel cesto da una donna si siano colorate di rosso per il sangue versato da Gesù morente. Il saluto che i romeni si scambiano dal primo giorno di Pasqua fino all’Ascensione è un’espressione di giubilo: Hristos a înviat! (Cristo è risorto) cui fa seguito Adevărat că a înviat (È vero che è risorto).
La funzione è cominciata in chiesa a luci spente, il sacerdote è uscito dalle porte centrali dell’iconostasi sul presbiterio con una candela e ha invitato a prendere la luce. Un solo fedele ha rappresentato tutti gli altri, ha fatto provvista di un piccolo cero e ha ascoltato il Vangelo della Risurrezione.
Una liturgia che non ha visto l’officiante salutare come gli altri anni le autorità municipali per il problema della pandemia che impedisce celebrazioni pubbliche, tuttavia nonostante ciò «Pasqua è la festa di tutti, anche dei più soli ed abbandonati. Il Signore è la luce e si dona a noi, perché possiamo illuminare chi ci sta accanto. Ciò che di bene chiediamo a Dio per noi stessi, chiediamolo anche per i nostri nemici».
Lino Ferrero
