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Bisogna attraversare la sofferenza per costruire una reale speranza

Bisogna attraversare la sofferenza per costruire una reale speranza

EMERGENZA/3 «Vedo un futuro piuttosto buio, in cui il distanziamento sociale si esaspererà e crescerà anche la diffidenza nei confronti di tutte le persone, soprattutto verso chi non si conosce, ma anche verso i propri cari e i propri amici.

Sarà, per me, un mondo avulso, completamente da ricostruire, che si porterà dietro una crisi sociale ed economica. Un mondo in cui ci sarà sempre di più disuguaglianza e grande divario tra le classi sociali più povere e quelle più agiate», dice un lettore quando chiediamo di descrivere la visione del domani. Se le immagini negative si moltiplicano nelle narrazioni, la sofferenza e i periodi critici racchiudono in verità il germe del cambiamento, la possibilità di invenzione del nuovo.

Dice un altro: «Spero di riunirmi con la mia compagna, i miei amici, i miei familiari, la mia vecchia vita. Lavorare è un bene ma questa pandemia ci fa capire quanto da un momento all’altro possano cambiare le nostre necessità e priorità. Ho troppi rimpianti ed è per questo che sceglierò sempre la felicità al resto».

Un altro ancora dipinge la potenzialità: «Spero che saremo meno egoisti, più solidali verso tutti, meno razzisti; spero che coltiveremo le amicizie e vivremo rispettando l’uomo, la natura, gli animali. Guardando indietro a questi giorni, capiremo quanto è facile che il bello sparisca e come si rimane impotenti in un attimo». La mutevolezza della vita appare come uno dei punti cardine, un’intuizione  che colpisce la maggioranza. I sentimenti oscillano tra poli estremi, tra un «tutto andrà bene» e un «tutto capitolerà».

È il quadro tipico di ogni fase di transizione, di ogni smottamento epocale: le emozioni si amplificano molto e abbracciano l’intenso, il limite, tralasciando le vie di mezzo comuni. Conclude un lettore: «Vedo un pianeta sempre più sconvolto dai cambiamenti climatici, con un grave aumento delle disuguaglianze sociali e della povertà. Solo la scienza e una nuova teoria economica potranno mettere una pezza al destino infausto dell’umanità e di molte specie animali». Chissà se queste analisi saranno tenute in conto da chi decide.

r.a.

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