Gli amici della bicicletta chiedono di promuovere la mobilità a impatto zero

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Foto di repertorio

ALBA Alba salinbici, sezione cittadina della Fiab, ha scritto al sindaco Carlo Bo alcuni spunti per avviare una mobilità sostenibile e sicura. Il testo prende avvio dal fatto che l’allentamento delle norme di questi giorni porterà a un primo aumento del traffico e un secondo shock, più consistente, arriverà alla riapertura delle scuole». Il timore è che in assenza di un piano preciso l’uso dell’auto privata aggraverà una delle croniche problematiche di Alba.

Per ridisegnare la mobilità urbana, Fiab propone un programma in 6 punti che prevede un investimento di lungo periodo. Si chiede all’Amministrazione, anzitutto, lo sforzo di immaginare nuovi percorsi pedonali e piste ciclabili, così da promuovere forme di mobilità attiva a impatto ambientale zero. Numerose sono le iniziative possibili (l’estensione dei posteggi per bici, l’incentivo all’acquisto di bici elettrice e il ripristino di un servizio comunale di bike sharing) che potremmo dissuadere dall’utilizzo di veicoli a motore.

Tra le misure più ambiziose, ritenute urgenti dal collettivo, anche un piano per la mobilità scolastica 2020-2021. Si legge nella lettera: «Occorre incentivare il piedibus, proporre azioni formative specifiche per ragazzi e genitori, insegnare perché andare a scuola in bici e adottare corse scolastiche dedicate dei bus urbani».

La riflessione si estende anche al turismo e alle gravi difficoltà affrontare dal settore che potrebbe trarre dei benefici dal cicloturismo. In estrema sintesi, la lettera indirizzata all’Amministrazione non richiede investimenti ingenti, sotto l’aspetto economico. Semmai richiama alla necessità di una nuova consapevolezza ecologica la cui diffusione passa necessariamente dal superamento di vecchi modelli. In uno dei passaggi più significati, è scritto: «La riforma della mobilità delle nostre città non può avvenire a soli colpi di infrastrutture perché i cittadini devono essere sia istruiti sul modo corretto di fruirne e sia sulle buone motivazioni per intentare un agire virtuoso ma necessario; crediamo che solo vedendo attuate politiche e praticate in massa azioni di mobilità sostenibile sia possibile, pur nei limiti imposti dalla difficile situazione contingente e nel rispetto del distanziamento sociale, salvaguardare la fruizione dello spazio pubblico da parte di tutti».

Alessio Degiorgis

Priorità alla mobilità in bicicletta

La richiesta di più piste ciclabili in tutta Italia arriva da numerose associazioni ambientaliste. «Un momento eccezionale come quello che stiamo vivendo ha bisogno di risposte altrettanto eccezionali e dovremmo arrivare pronti all’appuntamento delle prossime settimane, sottolineando che l’auto non è la soluzione», scrivono in una nota le sezioni cuneesi di Legambiente e Pro natura. «In questo contesto la bicicletta rappresenta il mezzo ideale per spostamenti frequenti, veloci ed efficienti, in sicurezza per contrastare possibili contagi da coronavirus nella fase di ripresa dall’emergenza, ma anche più in generale in un futuro a basso impatto ambientale nei paesi e nelle città, per abbattere l’inquinamento atmosferico e ridurre i consumi energetici. È ora il momento di realizzare percorsi ciclabili temporanei di emergenza (con segnaletica orizzontale e verticale) lungo gli assi prioritari e le tratte più frequentate, riservando lo spazio per poi dotarli di protezioni e passaggi esclusivi mirando a trasformarli nei mesi successivi in vere ciclabili, anche per collegamenti esterni, fra paesi e città».

 

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