Il centrosinistra albese sollecita il sindaco ad agire su sei temi fondamentali

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ALBA Sei domande per il sindaco Carlo Bo e per la Giunta comunale, relative a altrettanti temi fondamentali per il presente e il futuro della città, che si trova a fare i conti con gli effetti dell’emergenza Covid-19 e con il bisogno di ripartire. Le hanno poste, in un documento dettagliato, i circoli albesi di centrosinistra: il Partito democratico, Alba attiva e solidale, Alba città per vivere e Impegno per Alba, di cui fanno parte non soltanto i consiglieri che siedono sui banchi dell’opposizione, ma anche un nutrito gruppo di persone che in questa fase intende esprimere il suo punto di vista, in un’ottica propositiva.

Spiega William Revello, ex consigliere e rappresentante del Pd: «Attraverso il documento che abbiamo predisposto, chiediamo al sindaco di esprimersi su sei temi fondamentali in vista della ripresa, oltre a presentare alcune nostre proposte in merito. Due domande riguardano le categorie fragili: anziani, bambini e giovani; chiediamo lo sviluppo di politiche ad hoc, in grado di rispondere alle nuove esigenze. C’è poi il tema della sanità, con il trasferimento a luglio delle attività dell’ospedale di Alba nel nuovo presidio di Verduno e contestualmente l’avvio in città della casa della salute. E mentre a Bra tutto sembra essere già definito, ad Alba non sappiamo ancora dove nascerà questa nuova struttura, che cosa conterrà e se accoglierà anche medici di base e pediatri, come auspichiamo».

Tra gli altri temi, il potenziamento della mobilità sostenibile e l’attuale contesto economico, alle prese con gli effetti del coronavirus: «Dal turismo alla cultura, non possiamo immaginare che tutto tornerà come prima: bisogna studiare nuove forme di valorizzazione del territorio. Ma c’è anche il discorso fondamentale del commercio e del tessuto imprenditoriale, che non può essere abbandonato, ma deve essere sostenuto anche a livello locale».

Per il centrosinistra, il problema è la mancanza di una regia centrale: «Assistiamo all’immobilità della maggioranza albese, proprio di coloro che un tempo dicevano che Alba era ferma e che oggi, con ben 6,6 milioni di avanzo, non hanno ancora saputo elaborare un vero progetto di rilancio della città. Per ripartire, serve una regia centrale, una capacità organizzativa in grado di accompagnare Alba verso questa nuova fase, altrimenti si rischia soltanto di acuire una situazione già complessa e grave».

Francesca Pinaffo

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