Il contrabbassista Simone Prando sconfitto a soli 35 anni dal cancro

ALBA «Mia moglie Anna e io abbiamo avuto in lui non solo un genero, ma quasi un figlio e un grande amico. Una persona straordinaria per sensibilità e senso dell’umorismo e dell’autoronia; uomo dai grandi interessi culturali e sociali». Così Antonio De Giacomi presidente del Centro nazionale di studi sul tartufo, ricorda il genero, il contrabbassista Simone Prando scomparso nella giornata di ieri, martedì 19 maggio.

Il contrabbassista Simone Prando sconfitto a soli 25 anni dal cancro
Simone Prando

Si è spento a 35 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro, diagnosticato nel 2016: originario di Canobbio, località sul Lago Maggiore, era diventato albese per adozione dopo il matrimonio con Giulia; lascia i genitori Ada e Ruggero e il fratello Fabrizio, come lui musicista.

Nel 2017, assieme a lui, era tornato in studio per incidere, con i musicisti Gino Zambelli, Marco Tiraboschi e Achille Succi, l’album, presentato su Radio 3, With a star in the brain; aveva, inoltre, tenuto un blog per raccontare la sua battaglia contro il male. «Fino a quando la malattia non lo ha privato della possibilità di parlare ha insegnato come supplente nel mondo della scuola con entusiasmo ed empatia ispiratori per i colleghi», prosegue De Giacomi.

Il giovane vantava collaborazioni di rilievo fra le altre l’Orchestra regionale Toscana. Le esequie, in forma ristretta, come da disposizioni anti-Covid19, si terranno alle 11 di domani, giovedì 21 maggio, nella chiesa di San Rocco Seno d’Elvio.

Davide Gallesio

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